Cesenatico (Forlì-Cesena), 4 dicembre 2013 - Il Comune di Cesenatico potrebbe incassare diversi milioni di euro dall’Eni nel caso in cui venissero riconosciuti i pagamenti dell’Ici e dell’Imu relativi alle piattaforme per l’estrazione del gas metano situate al largo della costa.
Lo sostiene il consigliere comunale del Pdl, Fabio Bandieri, il quale ha partecipato a un incontro dell’Anci (Associazione nazionale dei comuni italiani), sul tema delle iniziative intraprese da alcune amministrazioni comunali in merito all’applicabilità della fiscalità sulle strutture preposte all’attività estrattiva di idrocarburi in mare. L’argomento è stato trattato dallo studio legale tributario D’Amario & Co. di Roma che da oltre vent’anni si occupa di queste problematiche.
Al termine della riunione Bandieri ha avuto modo di approfondire l’argomento con l’avvocato Ferdinando D’Amario. Durante il colloquio è stato trattato in modo specifico il caso di Cesenatico e si è parlato della possibilità di intraprendere la strada che porterà il Comune a richiedere all’Eni il pagamento dell’Imu, più l’arretrato relativo ai cinque anni precedenti, quindi anche dell’Ici, in quanto le piattaforme sono considerati fabbricati produttivi posti sul mare territoriale del comune di riferimento, e pertanto soggette al potere impositivo come qualunque altra attività produttiva.
Nei giorni scorsi, poi, al municipio di Cesenatico si è tenuto un incontro con lo studio legale romano, al quale hanno partecipato il sindaco Roberto Buda, il dirigente comunale Riccardo Spadarelli e alcuni esponenti della maggioranza. All’incontro ha partecipato anche l’ingegnere Attilio Ortenzi, legale rappresentante di Assoservizi, società che collabora da anni in sinergia con lo studio D’Amario & Co. occupandosi di vari aspetti tecnici.
Fabio Bandieri crede nella possibilità di ottenere i pagamenti: "Il primo passo necessario al fine di procedere alla quantificazione della cifra in termini di Ici e Imu a favore del nostro Comune è il recupero della documentazione inerente alle specifiche tecniche di costruzione delle piattaforme, necessaria per quantificare il costo di costruzione al fine di determinare la corrispettiva imposta. Dopo aver contattato il comandante della Guardia costiera di Cesenatico, il tenente di vascello Rosamarina Sardella, in pochi giorni abbiamo ricevuto tutti i documenti necessari per avviare l’iter, che è appena partito. Il Comune non verserà un centesimo. Abbiamo infatti stretto un accordo con Assoservizi e lo studio legale, per agganciare il loro onorario a una percentuale, ancora da definire, a risarcimento avvenuto. Dalla nostra parte — prosegue Bandieri —, ci sono delle sentenze di Cassazione, in base alle quali diversi Comuni costieri hanno già ottenuto i pagamenti delle imposte arretrate con somme che si aggirano attorno a parecchi milioni di euro, a seconda del numero delle piattaforme presenti nel proprio comune. Pare che nel comune di Cesenatico ve ne siano ben cinque, pertanto abbiamo l’opportunità di riscuotere cifre consistenti".
Giacomo Mascellani
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