Selfie alla guida, è allarme rosso. A rischio molti giovani cesenati

Statistiche impietose: anche qui l’uso dello smartphone in auto è sempre più diffuso

Selfie alla guida (foto Ravaglia)

Selfie alla guida (foto Ravaglia)

Cesena, 12 agosto 2014 - E’ sera e mi viene voglia di andare a trovare gli amici. Come li avviso? Mi metto in macchina, parto, mentre guido mi scatto una foto col telefono, poi mi collego a internet e la spedisco su un social network. Il tutto cercando di dare, almeno ogni tanto, un’occhiatina alla strada.

Giovani, nuove tecnologie e sicurezza alla guida, insieme vanno molto poco d’accordo, come dimostra il grido d’allarme dell’Asaps (l’associazione dei Sostenitori e degli Amici della Polizia Stradale), che ha diffuso dati allarmanti: «Una recente ricerca Ford sulle distrazioni alla guida — si legge in una nota del presidente Asaps Giordano Biserni —, indica che un giovane su quattro ha scattato almeno un ‘selfie’ mentre era al volante, mentre addirittura due su quattro hanno fatto fotografie».

C’è anche un altro buon 25% che controlla i social network tra un attraversamento pedonale e l’altro: tutti dati che evidenziano una nuova grossa fonte di rischio per gli utenti della strada e che sta addirittura scavalcando la piaga della guida in stato di ebbrezza. C’è chi incastra il tablet tra i raggi del volante e chi mentre con una mano governa il manubrio della moto, con l’altra manda freneticamente messaggi. I ragazzi hanno scarsissimo interesse per auricolari e sistemi di viva voce: per fare colpo paga molto di più un ‘selfie’, che però si scatta mediamente in una quindicina di secondi, con una sola mano sul volante e gli occhi sulla fotocamera del telefono. E se nel frattempo compare un ostacolo? «Non è dato sapere — prosegue Biserni — quanti siano gli incidenti anche gravi determinati da questo genere di distrazioni, si sa però che sono in forte crescita quelli senza causa apparente. Sono circa il 35% le fuoriuscite dalla carreggiata per sbandamento nei soli incidenti mortali del fine settimana».

Accedere a un social media è la procedura più complessa, che porta via ben venti secondi, mentre per comporre un numero di telefono ne servono sette. Per chi viaggia a cinquanta chilometri all’ora è come percorrere 98 metri al buio. Una follia che l’Asaps vuole arginare appellandosi alle forze di polizia chiedendo loro di contrastare il fenomeno in maniera ancora più radicale. Il codice della strada è severo, perché alla prima sanzione corrispondono la perdita di cinque punti e 160 euro di multa, mentre alla seconda nell’arco di un biennio scatta anche la sospensione della patente da uno a tre mesi.

Per imparare la lezione bisogna trovarsi davanti una paletta alzata? Sarebbe più semplice il buon senso: rendersi conto che un messaggio, a volte, accorcia la vita.