Stipendi bloccati, la polizia protesta: "Basta straordinari per le partite"

Mobilitazione dei sindacati: "Ormai la sicurezza dei cittadini è a rischio"

Controlli allo stadio. Foto d'archivio

Controlli allo stadio. Foto d'archivio

Cesena, 27 agosto 2014 - Rischio di chiusura dell’ufficio della polizia postale a Forlì, carenza di tutela assicurativa e legale, revoca della reperibilità e stop ai turni ‘extra-large’ in occasione di manifestazione sportive. Queste le rivendicazioni contenute in una nota firmata da quasi tutti i sindacati di polizia della nostra provincia (ad eccezione del Sap): Siulp, Siap, Silp-Cgil, Ugl-PdS, Coisp e Consap.

«Il comparto della sicurezza — dicono — si trova in una situazione drammatica». Per i sindacati, «nonostante le condizioni lavorative e il disagio professionale dei poliziotti stiano raggiungendo livelli sempre più insostenibili (contesti operativi sempre più difficili, con mezzi obsoleti e manutenzioni pressoché inesistenti, mancanza di capi di vestiario, strutture fatiscenti e sporche, blocco del turnover ed età media del personale sempre più elevata), si continua a mortificare un’intera categoria con blocchi degli stipendi e scatti d’anzianità che durano da troppi anni, impoverendo un’intera categoria di lavoratori». A rischio c’è la copertura dei servizi di ordine pubblico durante gli eventi sportivi (dunque FulgorLibertas basket, Forlì e Cesena per il calcio, oltre alla pallavolo, per esempio). I sindacati, dopo un incontro con i vertici della Questura e del Commissariato di Cesena, hanno revocato gli accordi stipulati in passato. 

Questi permettevano, «al fine di sopperire alla mancanza cronica di personale, l’impiego di poliziotti nei servizi di ordine pubblico con orari difformi e anomali, che comportavano grossi sacrifici personali e familiari». «Facciamo l’esempio di una partita di basket — spiega il segretario del Siulp Roberto Galeotti —. Solitamente la gara comincia alle 18. Il che significava per noi essere al lavoro alle 16 e smettere alle 22 circa». Ora, vista la mobilitazione, «diamo la disponibilità a lavorare solo durante gli orari normali del turno. Quindi, per capirci, dalle 18 alle 24 o dalle 14 alle 20». Revocata poi, come detto, «la reperibilità». Parlando di tutela legale e assicurativa, prosegue Galeotti (il Siulp è il 1°sindacato in provincia, in rappresentanza del 40% degli iscritti), «esse sono marginali».

Prendiamo la tutela legale. «Se necessitiamo di un avvocato a seguito di un fatto avvenuto in servizio il Ministero dell’Interno ci anticipa 2.500 euro. In caso di condanna — e sappiamo che i costi sono elevati, soprattutto quando il processo dura a lungo — siamo chiamati a restituirli». Sul fronte assicurativo «nessuno vuole stipularla. Il Ministero da tempo sta cercando di creare un fondo apposito. Al momento siamo costretti ad assicurarci singolarmente». In settembre dovrebbero arrivare da Roma notizie sulla polizia postale. «I colleghi sono in via Volta. C’è un unico ufficiale di polizia giudiziaria: basta che vada in ferie perché non si possano più raccogliere denunce». La sede nuova, in via Bertini, rischia di restare vuota nel caso da Roma decidano di cancellare la polizia postale a Forlì. «È finito — termina il comunicato sindacale — il tempo delle ambiguità. Servono segnali chiari ed immediati perché i poliziotti non ce la fanno più».