Tagli e lavoro

Emanuele Chesi

Emanuele Chesi

Cesena, 21 settembre 2014 - Dodicimila posti di lavoro persi nel giro degli ultimi quattro anni. Il bilancio sulla situazione occupazionale diffuso nei giorni scorsi dalla Provincia di Forlì-Cesena ha fotografato con toni cupissimi l’aspetto sicuramente più drammatico di questa crisi che pare non finire mai. Paradossale peraltro è che il quadro sia stato tracciato da un ente in via d’estinzione, dimissionato a forza dalla classe politica come un capro espiatorio per l’insofferenza dei cittadini verso gli orpelli e gli sprechi delle amministrazioni pubbliche. Che invece continuano allegramente a macinare soldi pubblici senza produrre granché.

Lo ha detto a chiare lettere lo zar della spending review Cottarelli (e forse per questo si è giocato il posto) ma lo ha ammesso anche Renzi (e non poteva fare altrimenti, andando a chiedere nuovi tagli). Ma se i risparmi non servono a produrre nuovi investimenti, tutto è inutile. E in sede locale è stato già fatto tutto quanto si poteva fare? Dubitiamo. E se anche così fosse l’imperativo per gli enti pubblici deve essere liberare risorse da investire per favorire le aziende e creare nuove opportunità di crescita e di lavoro.