Bagnini in marcia su Ancona: “Porto Recanati affonda“

Le ultime mareggiate hanno ridotto le spiagge ai minimi termini, il governatore Spacca bacchetta il Comune: "I soldi ci sono, li mettano a frutto" (FOTO)

L’assessore Paola Giorgi con i bagnini a Porto Recanati

L’assessore Paola Giorgi con i bagnini a Porto Recanati

Ancona, 16 settembre 2014 - "Vogliamo le scogliere, Porto Recanati affonda". Con questo grido gli operatori balneari di Porto Recanati e Porto Potenza hanno protestato questa mattina davanti alla sede della Regione ad Ancona.

A decine sono partiti di buon mattino alla volta del capoluogo di regione per manifestare contro lo stallo che da anni impedisce di risolvere il problema dell'erosione costiera. Le ultime mareggiate hanno ridotto le spiagge ai minimi termini, ma i lavori di protezione non sono ancora partiti e i balneari chiedono risposte immediate. Gli operatori si sono confrontati a lungo con Paola Giorgi, assessore alla Difesa della costa.

Poi si sono confrontati con alcuni consiglieri regionali, chiedendo risposte immediate. Critiche ai rappresentanti del Comune, che non si sono fatti vedere ad Ancona.

"La Regione ha concesso per la difesa della costa di Porto Recanati ingenti risorse. E’ compito e responsabilità del Comune fare sì che tali fondi siano messi a frutto e i lavori vengano completati. E’ infatti l’amministrazione comunale, quale soggetto attuatore, a dover gestire i rapporti con l’impresa appaltatrice e vigilare affinché i lavori siano realizzati e completati. Al quale, ora, chiediamo conto dello stato dell’arte e dell’utilizzo dei fondi messi a disposizione dalla Regione".

Così il governatore Gian Mario Spacca, dopo la manifestazione degli operatori balneari davanti alla sede della Regione. "L’impegno e la concretezza delle nostre azioni sono stati massimi - aggiunge Spacca -. Ricordo infatti che il governo regionale ha messo a disposizione del Comune di Porto Recanati, per i lavori nella zona sud, 4,2 milioni di euro derivanti dall’accordo di programma per la difesa del suolo e la mitigazione del rischio idrogeologico sottoscritto nel 2010 con l’allora ministro Prestigiacomo, risorse che hanno consentito di appaltare le opere. Ma ha fatto anche di più, reperendo ulteriori fondi da residui 2013 e con uno stanziamento nel maggio 2014, per interventi specifici nella zona di Scossicci. Queste risorse, che ammontano a 480mila euro, sono già state erogate e sono dunque nelle casse del Comune".