Blitz all’ex fiera, la polizia ferma 3 clandestini

In tre sono stati portati in Questura per l’espulsione. E spunta della refurtiva

Polizia (Foto archivio Pacetti)

Polizia (Foto archivio Pacetti)

Civitanova, 14 settembre 2016 -  Blitz dei poliziotti del commissariato nei padiglioni dell’ex ente fiera, ieri mattina. Sono stati bloccati tre tunisini, tutti clandestini, e un paio hanno anche provato a scappare, ma sono stati fermati a ridosso della struttura. Uno di loro aveva con sé parecchio materiale sospetto e che lo collegherebbe a episodi di furti. La polizia gli ha sequestrato diversi mazzi di chiavi, tre di autovetture e sei di abitazioni, alcuni appartenenti a serrature di portoni blindati, e poi tre cellulari, un navigatore, quattro coltelli di vario tipo e dimensione, piccoli arnesi da scasso. Sarà denunciato anche per ricettazione oltre ad essere stato accompagnato, insieme agli altri due connazionali, all’ufficio immigrazione della questura, dove sono state già avviate le pratiche di espulsione dal territorio nazionale.

Il commissariato è intervenuto con tre pattuglie che si sono posizionate sul lato est e su quello ovest della struttura dell’ex fiera, coadiuvate anche da personale in borghese della Guardia di finanza. Alcuni agenti, grazie ai mezzi forniti dai vigili del fuoco, si sono issati sul tetto passando dal lato mare della struttura e hanno perlustrato i locali, appena pochi giorni fa interessati da un vasto incendio e ancora pregni dell’odore acre del fumo, e hanno trovato un tunisino che stava dormendo. I poliziotti sono poi riusciti a bloccare anche gli altri due, che pure hanno provato a scappare dileguandosi verso i giardini del Lido Cluana e poi anche verso via Tito Speri, dove però era piazzata una volante a sbarrare loro la strada.

E' l'ennesima operazione di repulisti dei padiglioni della ex fiera che, dopo la chiusura, si è trasformata in un bivacco per clandestini, sbandati, senzatetto e spacciatori. Concluso appena due giorni fa l’iter di cessione dell’ex struttura fieristica al Comune da parte della Regione Marche, che possiede la gran parte dell’edificio, si provvederà alla demolizione e poi quel luogo sarà finalmente sottratto alla criminalità di strada.