San Giuliano, la messa trasloca allo Sferisterio. Annullata la processione

Duomo inagibile: la festa del patrono sarà l’occasione per pregare per le vittime del terremoto

Il vescovo Nazzareno Marconi

Il vescovo Nazzareno Marconi

Macerata, 27 agosto 2016 - La messa di San Giuliano si terrà allo Sferisterio, mentre la processione è stata annullata. Lo rendono noto la Diocesi e il Comune, dopo che il terremoto ha danneggiato il duomo. La messa si terrà alle 18: in caso di pioggia, la funzione liturgica sarà celebrata nella chiesa di San Filippo Neri, la più capiente del centro storico. In questa celebrazione, la Diocesi di Macerata intende pregare insieme con tutta la città per le numerose vittime del terremoto, per la consolazione delle famiglie, per ringraziare quanti in ogni modo si sono impegnati e si stanno tutt’ora impegnando per il bene comune di tutti e di ciascuno.

«Oggi – dichiara il vescovo Nazzareno Marconi –, mentre si sono appena celebrati ad Ascoli i funerali delle vittime marchigiane del recente terremoto che ha scosso il nostro popolo, ci stringiamo nella fede al vescovo di Ascoli, monsignor Giovanni D’Ercole, e a tutta la sua gente. Anche il nostro territorio vive questa esperienza di dolore. Ringraziando Dio non ci sono state vittime, ma varie famiglie, sfollate e senza più una casa, sono accolte con la collaborazione generosa della nostra gente e con l’attenzione minuziosa dei nostri Amministratori. Molte di più sono le comunità credenti che non hanno più la loro chiesa parrocchiale dove ritrovarsi in preghiera. Anche la comunità diocesana è costretta a celebrare le solennità del patrono San Giuliano e della Mater Misericordiae in soluzioni di emergenza, cercando di offrire comunque luoghi sereni dove poter pregare insieme».

Al messaggio del Pastore della Chiesa maceratese, si aggiungono poi le parole del sindaco di Macerata, Romano Carancini: «Apriamo le porte dello Sferisterio, il più importante monumento laico della città e culla culturale di rilevanza nazionale, alla solenne Celebrazione del Patrono San Giuliano. Lo facciamo nella condizione di emergenza a cui il terremoto ci ha costretti, ma con la consapevolezza che mai come in questo momento, mai dopo quanto è accaduto il 24 agosto, l’arena rappresenta il luogo simbolo di una comunità non solo cittadina ma di un’intera provincia, che vuole ripartire con sentimenti di speranza e solidarietà verso chi sta vivendo momenti di grandi difficoltà e sofferenza».