Voti bassi, minacce alla maestra della figlia disabile. Condannato

Civitanova, l’uomo aveva anche portato via la piccola dall’aula. Dovrà risarcire l’insegnante

Un’insegnante (foto di repertorio)

Un’insegnante (foto di repertorio)

Civitanova Marche, 28 aprile 2016 – Aveva fatto irruzione nella scuola della figlia, e dopo aver minacciato e insultato una insegnante, aveva portato via la bambina dall’aula. Per questo, un elpidiense è stato conannato a due mesi di reclusione, duecento euro di multa e a risarcire la docente con duemila euro. Il fatto era successo tra il settembre e l’ottobre del 2009. L’uomo, genitore di una bimba disabile che frequentava le elementari del circolo di via Tacito, si era era presentato in classe e a parole aveva aggredito l’insegnante di sostegno della figlia dicendole, tra le altre cose, che l’avrebbe denunciata, fatta radiare dall’albo, che non doveva avere figli, lasciare in pace sua figlia e che era una incompetente, più varie volgarità.

Poi era uscito portando via la bambina. Il mese seguente si era presentato di nuovo, durante un incontro tra insegnanti, con altri insulti. La maestra, parecchio spaventata, per qualche tempo si era fatta accompagnare all’entrata e all’uscita di scuola, nel timore di incontrare di nuovo l’energumeno. Da qui era partito il processo, nel corso del quale era emerso che il risentimento del genitore era legato ai voti ottenuti dalla figlia alla fine dell’anno precedente, secondo lui troppo bassi e, soprattutto, sorprendenti visto che l’insegnante aveva instaurato un ottimo rapporto con l’alunna e l’aveva sempre incoraggiata. Nell’ultima udienza, in tribunale a Macerata, l’imputato, difeso dall’avvocato Vanni Vecchioli, è stato condannato solo per il reato di minacce, dato che quelli di ingiurie e interruzione di pubblico servizio sono stati depenalizzati. L’insegnante era parte civile con l’avvocato Paolo Paoletti.