Fermo, 29 febbraio 2012 - AMIANTO, una parola sinistra che sa di morte. E’ ovunque, più o meno nascosto come uno spettro nei luoghi della quotidianità. Porto San Giorgio ne è piena. Questo killer mascherato che stermina 3mila italiani all’anno ‘frequenta’ soprattutto le scuole e i luoghi di aggregazione. Respirarne le fibre può essere letale, sebbene il male, il mesotelioma, abbia un periodo di latenza che va dai 20 ai 40 anni.
Per questo una legge nel 1992 ne ha vietato la produzione e nel 2000 la Regione ha varato un progetto per il censimento degli edifici pubblici interessati. Il Comune sangiorgese si è adeguato, affidando l’appalto dapprima alla ditta ‘Pan.eco’ di Ancona e poi alla ‘Punto amianto’ di Porto Recanati. Il 28 marzo scorso quest’ultima ha inviato all’ufficio tecnico (Ambiente) la relazione dettagliata con i siti da monitorare, gli interventi da compiere ed i tempi di azione. Ventisei risultano essere gli immobili di proprietà comunale a rischio, ma per evidenti ragioni, si è scelto di dare priorità alle operazioni di bonifica delle scuole.

NELLO SPECIFICO, andranno rimosse le canne fumarie dell’asilo nido di via Petrarca (il cui pavimento probabilmente è in vinil amianto), delle Materne Borgo Rosselli e Aporti, delle Elementari Rosselli e Petetti. A destare le maggiori preoccupazioni, però, sono le lastre del sottotetto della ‘Nardi’, il vaso di espansione della caldaia della Primaria di via Marsala e diversi pezzi di amianto presenti nella struttura della media di via Pirandello. Sono sotto osservazione pure la copertura del Palas, che andrebbe incapsulata entro novembre, i campi sportivi vecchio e nuovo (sott’accusa canne fumarie, coperture, caldaie e locali pompe) e le lastre ondulate che costituiscono il tetto degli spogliatoi della polisportiva Mandolesi. Tutti luoghi molto frequentati; il che dovrebbe indurre alla massima solerzia. Il Comune, al di là dei termini ‘consigliati’ dalla relazione, ha stilato una tabella di marcia che prevede quattro interventi ogni anno. Bilancio permettendo. Negli ultimi undici mesi, da quando cioè il censimento è pervenuto agli uffici del municipio, non è stato fatto nulla, anche a causa del terremoto che ha travolto la Giunta Agostini. Ora bisognerà attendere che le elezioni esprimano un nuovo esecutivo e questo stanzi le risorse, che verosimilmente, a fronte delle decine di migliaia di euro necessarie per la bonifica, saranno insufficienti.

di Antonio Del Prete