Calcio Eccellenza, il presidente dell’Argentana porta gli arbitri davanti all’Aia

Bruschi, dopo la sconfitta di domenica: «Partita condizionata. La mia squadra non può essere trattata così»

Il patron dell’Argentana Eugenio Bruschi (foto Businesspress)

Il patron dell’Argentana Eugenio Bruschi (foto Businesspress)

Ferrara, 7 novembre 2016 - ADESSO È UN CASO. La partita di calcio (campionato Eccellenza) disputata ieri tra Argentana e Castrocaro, finita 1-0 per i romagnoli, ha lasciato sul campo la rabbia dei padroni di casa per alcune decisioni dell’arbitro contestate dalla panchina di mister Davide Marchini. Il presidente dell’Argentana Eugenio Bruschi è una furia, si sente derubato del risultato. «La partita è stata condizionata per non dire decisa dalla terna arbitrale – tuona il massimo dirigente granata –. Avevo fatto il fioretto di non dire più niente per sei mesi, ma di fronte a una gestione della partita a senso unico non si può far finta di niente. Oggi presenterò una protesta ufficiale all’Aia e alla Federazione». E passa all’esame dell’espulsione incriminata di Gianluca Tumolo: «Il mio giocatore non ha fatto niente, semmai era il suo avversario a dover essere sanzionato, invece è stato espulso. Tumolo a fine partita era in lacrime, di rabbia, nello spogliatoio. L’Aia deve addestrare degli arbitri più preparati o deve chiudere». Non solo: «Si può sbagliare, ma non arbitrare a senso unico. Non mi aspetto regali, ma nemmeno furti. In una categoria importante come l’Eccellenza, dove è lecito aspettarsi dei fischietti preparati, si è assistito a un arbitraggio scandaloso. L’Argentana non può essere trattata in questo modo. Non ci sto. Chissà, può anche darsi che il sottoscritto sia antipatico al Palazzo».