L'ira del vescovo sul furto della Madonnina a Torre Fossa

"Sono mani sacrileghe che hanno compiuto questo sfregio alla tradizione cristiana e mariana della nostra città e della nostra Arcidiocesi", ha detto monsignor Negri

L’arcivescovo Luigi Negri

L’arcivescovo Luigi Negri

Ferrara, 7 settembre 2014 - Oggi domenica 7 settembre l’Arcivescovo Mons. Luigi Negri, alle Sante Messe celebrate ad Alberone e a Cologna, si è soffermato sulla tristissima vicenda del furto della statua della Madonna a Torre Fossa. "Sono certamente mani sacrileghe che hanno compiuto questo ulteriore, e per certi aspetti incredibile, sfregio alla tradizione cristiana e mariana della nostra città e della nostra Arcidiocesi – ha affermato Mons. Negri -. Quello che conviene considerare è che, al di là di tanti irenismi e di tanti qualunquismi, la fede cattolica è contestata gravemente nei suoi segni più forti anche in queste zone, dove un po’ superficialmente si pensava che non sarebbe accaduto quello che peraltro è accaduto in tutto il mondo. La fede è un fatto che si può tranquillamente odiare di fronte al mondo, e che si può tentare esplicitamente di sradicare dalla realtà materiale della nostra società, al fine di sradicarla dai cuori e dalle anime".

L’Arcivescovo ha poi citato una frase pronunciata del Cardinale Carlo Caffarra durante l’incontro di tutte le Diocesi della Regione colpite dal terremoto con Benedetto XVI: "…è venuto un terremoto e ha distrutto le nostre case e le nostre chiese, ma prima era venuto un terremoto più grave e inavvertito da noi, che aveva distrutto molte delle nostre anime". "La Chiesa perdona, anche se è difficile, gli autori di questo atto inqualificabile - ha proseguito l’Arcivescovo - e si augura comunque che le Istituzioni facciano al più presto chiarezza sulla vicenda e assicurino alla giustizia coloro che si sono resi autori di questo misfatto".

Mons. Negri ha chiesto a tutta la Diocesi, a tutti i cristiani, un affidamento rinnovato della nostra vita e della nostra realtà ecclesiale ed umana alla Vergine Maria confidando nella sua presenza e nella sua protezione: "Tutta la Chiesa, e quindi ciascun cristiano, sappia riprendere ogni giorno il cammino della testimonianza esplicita della fede e della sua proposta missionaria al mondo. C’è un filo sottilissimo, ma reale e consistente - ha concluso l’Arcivescovo - che lega questo avvenimento ai massacri di cristiani che si stanno compiendo nel silenzio imbarazzante della cristianità occidentale: è quell’odium fidei che mentre distrugge la vita e la personalità dei cristiani, allo stesso modo distrugge i segni della presenza cristiana nel mondo". L’Arcivescovo ha invitato tutte le comunità ecclesiali a compiere, nei tempi e nei modi che i loro sacerdoti riterranno opportuni, gesti di penitenza e preghiere riparatorie.