RITA BARTOLOMEI
Economia

Agricoltura, la ricetta di Lisa Paganelli. "Con i microbi si fanno meraviglie"

Da Civitella di Romagna al premio di Bruxelles per l'innovazione, riconoscimento al metodo biologico e simbiotico

Lisa Paganelli nella macelleria di Meldola, vetrina dei prodotti del consorzio

Lisa Paganelli nella macelleria di Meldola, vetrina dei prodotti del consorzio

Civitella di Romagna, 22 novembre 2016 - Il sindaco di Meldola, per invitare gente al primo convegno aveva spiegato il sistema così: «Non potete mancare, qui c’è una che dice, se mangi l’insalata con i microbi ti passa il diabete!».Provocazione vera. Racconta quel che fa Lisa Paganelli, 39 anni, appena premiata a Bruxelles come la più innovativa imprenditrice agricola d’Europa. Lei ridimensiona, «non esageriamo».

Però la novità c’è tutta. E passa dall’agricoltura biologica e simbiotica. Avventura partita un paio d’anni fa a Civitella di Romagna, due poderi e 350 ettari sulle dolci colline forlivesi, quassù abitava il podestà del duce. Cereali e foraggi; fattrici, tori e vitelli. Mucche al pascolo e trattori al lavoro, il segreto è nella semina.

Spiega Lisa: «Usiamo micorrize, complesso microbico di batteri, funghi e lieviti. Così la pianta cresce più sana. Gli alimenti che diamo ai nostri animali fanno la qualità di latte, carne e uova. Tutto questo alla fine influisce su di noi che li mangiamo. Ci sono studi che lo provano. Dipende dalla composizione batterica dell’intestino. Seguendo una certa alimentazione, riusciamo a curare diabete, fegato grasso e obesità infantile».

In queste parole c’è la lezione di Giusto Giovannetti, biologo, guru dei bioti microbici, tra i consulenti più preziosi di Lisa. Una piccola – non tanto piccola – rivoluzione. Ci studierà sopra anche l’Irst di Meldola, l’istituto che fa ricerca e cura i tumori. Insieme, il motto di questa giovane imprenditrice che ha vissuto l’infanzia in Sud Africa – «i miei avi volevano andare in Sud America invece approdarono là» – e per la terra ha lasciato la professione di veterinaria. «Oggi siamo un consorzio di otto aziende – guarda avanti –. Nel nostro paniere ci sono uova, ortaggi, cereali, carne... Il fenomeno è contagioso, stanno arrivando altri. Collaboriamo con La Granda in Piemonte, insieme stiamo portando avanti un progetto per rendere sostenibile l’agricoltura locale». Il consorzio Valbidente muove anche una rete di gruppi d’acquisto «con le mense scolastiche, nei mercati».

Il punto vendita in una macelleria di Meldola. In vetrina carne, formaggi, passate di pomodoro, sughi. Reti, entusiasmo, la protagonista ride, «diciamo anche incoscienza! Ho seguito l’istinto, quel che mi diceva la pancia. Poi ho voluto consolidare il metodo. Pericolosissimo andare in giro a predicare se non sei sicuro dei risultati».

L'auto scala la collina, sfilano le aziende del consorzio (video). Tappa a Cusercoli, è del gruppo anche la piccola macelleria che rianima il borgo, splendido. C’è voluto un anno di strada per arrivare al premio europeo, ci hanno creduto Coldiretti – «grazie al direttore di Forlì-Cesena, Anacleto Malara» – e il sindaco di Meldola, Gian Luca Zattini. Arriva Leonardo, il padre di Lisa, «lui è stato il vero pioniere, un visionario. Faceva il biologico già negli anni Ottanta». In effetti. Da contabile di una multinazionale in Sud Africa a contadino in Romagna. In mezzo, l’addestramento del vicino di casa, «non sapeva niente, gli ha insegnato tutto. La cosa bella è che oggi il figlio lavora con me». Il padre sorride e respira: «Questo è un paradiso, una terra incontaminata. Come un piccolo pezzo di Sud Africa. Qui nascono e vivono tutti gli animali. Nessun trattamento chimico».

Il terzo imprenditore di casa è Andrea, fratello di Lisa, padrone di casa nell’altro podere, ha aperto da poco l’agriturismo Acero Rosso, terrazza naturale con vista sulla vallata. Ma puntando sulla qualità, i costi lievitano? «No – è certa Lisa –. Il disciplinare che ho contribuito a scrivere parte da una base di agricoltura a lotta integrata. Meno chimica. Cerchiamo di mantenere un prezzo fisso per i produttori. Il valore aggiunto deve andare a loro, per poter avere un prezzo accessibile a tutti». Ma lei dove vuole arrivare? Ride: «Il mio sogno è vivere serena in azienda, senza l’incubo della burocrazia. Rapporto tremendo, siamo sepolti. Ma la nostra intraprendenza ci farà superare qualsiasi ostacolo!».