Forli, 2 marzo 2011 - Ventisette indagati per un giro di lauree false in odontoiatria scoperto in Polonia dai Nas. Lo riferiscono gli stessi Carabinieri del Nucleo anti sofisticazione in una nota in cui si legge che "il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute si e' dotato di nuova articolazione di coordinamento centrale, con compiti di lettura strategica delle diversificate manifestazioni criminose: il Reparto Analisi.
Fra i vari fenomeni criminali monitorati, particolare attenzione e' stata rivolta a quello dell'acquisizione di lauree sanitarie false presso Paesi esteri, ottenute senza la necessaria frequenza di corsi e specializzazioni obbligatorie. L'ottenimento di diplomi illegali e' finalizzato al successivo uso in Italia da parte di odontotecnici, in realta' abilitati a svolgere esclusivamente attivita' di costruzioni protesiche, come pure da soggetti completamente privi di titoli per proporsi come odontoiatri e operare presso strutture e studi dentistici riconosciuti".
Quindi "l'attivita' investigativa, condotta dal Reparto Analisi del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d'intesa con il ministero della Salute, ha permesso di individuare un'attivita' illecita finalizzata ad acquisire, anche con il supporto di intermediari, il riconoscimento in Italia di titoli di laurea in odontoiatria e medicina conseguiti presso istituti esteri, in particolar modo in Polonia, e risultati privi di valore accademico. L'illecita procedura si proponeva di ottenere il riconoscimento ufficiale dei diplomi presso il ministero della Salute al fine di sanare il proprio status giuridico ed esercitare la professione di odontoiatra nel territorio nazionale".
Gli esiti investigativi hanno consentito di indagare "27 cittadini italiani, la maggior parte con precedenti specifici di abusivismo odontoiatrico, tutti ritenuti responsabili di falso e tentata truffa per aver cercato di indurre in errore il ministero della Salute in merito alla legittimita' del titolo accademico ottenuto all'estero (26 diplomi da istituti polacchi ed uno ecuadoregno). Atteso che alcuni titoli di laurea rilasciati dalle universita' polacche erano gia' stati piu' volte oggetto di attenzioni specifiche da parte del ministero della Salute proprio per le modalita' di conseguimento, taluni indagati avevano anche tentato di ottenere il preventivo riconoscimento del titolo polacco presso un'universita' della Romania, cercando di facilitare il percorso autorizzativo per l'esercizio della professione in Italia". La conclusione dell'indagine, "coordinata dalla Procura della Repubblica di Roma si e' sviluppata con l'esecuzione di 27 decreti di perquisizione da effettuarsi su 59 obiettivi, ovvero presso abitazioni private, ambulatori e studi dentistici, situati nelle provincie di Milano, Pavia, Verona, Vicenza, Bologna, Forli'-Cesena, Ravenna, Piacenza, Parma, Prato, Roma, Pescara, Caserta, Napoli, Avellino e Salerno".
Nel corso delle perquisizioni, "iniziate nella mattinata odierna, sono stati sequestrati sei studi dentistici in cui operavano abusivamente alcuni degli indagati emersi nel corso dell'attivita' investigativa, numerosi certificati di diploma utilizzati per l'attuazione della condotta delittuosa, nonche' copiosa documentazione utile al proseguo delle indagini. In Emilia-Romagna sarebbero nove i ''falsi odontoiatri'' individuati dai militari del Comando carabinieri per la tutela della salute: due a Bologna, tre nella provincia di Forli'-Cesena, uno a Ravenna, due a Piacenza, uno a Parma. Si tratterebbe di odontotecnici che poi hanno 'comprato' una laurea, senza
valore accademico, in Polonia.
Secondo quanto si e' appreso i due bolognesi sarebbero residenti uno a Medicina e l'altro a Casalecchio di Reno. Per tutti gli emiliano-romagnoli la laurea, appunto, arrivava dalla Polonia ma spesso passando dalla Romania. Ottenendo infatti il riconoscimento del titolo polacco in atenei della Romania, paese dell'Unione Europea, il titolo sarebbe stato riconosciuto anche in Italia, rendendo piu' agevole il percorso di autorizzazione per l'esercizio della professione.
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