Forlì, 30 agosto 2013 - A metà strada tra Forlì e Ravenna, in un grande sterrato a pochi passi dal canale emiliano-romagnolo. Qui Matteo Renzi ha scelto di fare il suo gran rientro dopo le settimane estive di silenzio (guarda le foto).

Ad ascoltare il sindaco di Firenze almeno duemila persone che, incuranti del sole agostano, dal primo pomeriggio hanno occupato le poltroncine sotto il palco della festa democratica di Borgo Sisa, in piena ‘bassa’ forlivese. A invitare l’ex rottamatore alla festa è stato il giovanissimo deputato democratico Marco Di Maio, segretario provinciale di Forlì.

Matteo Renzi ha chiamato a raccolta il ‘suo’ popolo cui ha chiesto “un atto di generosità”. E ha lanciato il guanto di sfida per la segreteria. “Vorrei chiedervi di non essere solo dei consumatori, degli utenti, abbandonare la categoria della nostalgia e di scegliere quella del coraggio. Dobbiamo smettere di pensare che l’Italia è un paese finito, è un paese infinto. Il tempo che ci è dato di vivere è il nostro tempo”. E poi ha citato ‘un pensatore francese’. “La speranza non si eredita, si conquista. Anche il pd non si eredita, si conquista: insieme possiamo farcela”, ha assicurato.

“Non c’è più la rassicurante presenza dall’altra parte di Berlusconi che ci fa stare insieme, adesso stiamo insieme adesso non perché dall’altra parte c’è un nemico, ma perché abbiamo idee”, ha sottolineato Renzi. “Se avessimo avuto le idee chiare avremmo vinto le scorse elezioni, non ci saremmo fermati a mettere insieme un’alleanza contro gli altri”, ha insistito.