{{IMG}} 2011-05-01
di CRISTINA DEGLIESPOSTI
MORDANO
ORA NON cè più alcun dubbio: come anticipato dal Carlino tre settimane fa quel rapinatore in maschera arrestato il 4 aprile nel Bresciano è lo stesso che a gennaio, insieme con due complici, è riuscito a portare via 35mila euro dalla Cassa di risparmio-Bpl di via Cavallazzi, a Mordano.
Venerdì i carabinieri della Compagnia di Imola hanno addebitato a Dario Delle Grottaglie, 30enne brindisino residente in provincia di Torino e attualmente in carcere a Brescia, anche la rapina di Mordano avvenuta il 17 gennaio.
I due complici però sarebbero gli stessi uomini che hanno perso la vita nel corso della tentata rapina a una banca di Quinzano dOglio (Brescia), il 4 aprile. In quella circostanza una guardia giurata aveva sparato, ferendo mortalmente, Otello Astolfi (62enne rodigino) e Ivan Alpignano (38enne torinese), mentre Delle Grottaglie era stato arrestato. Fin da subito i due colpi furono messi in collegamento, sia per il numero dei componenti della banda (tre in entrambi i casi), sia per il travestimento usato, ossia maschere in gomma come quelle usate a Carnevale. Nella rapina di Mordano infatti il primo a entrare in banca intorno alle 15,30, col volto travisato da una parrucca e da occhiali, era stato un uomo dallinflessione dialettale pugliese.
A ruota lo avevano raggiunto due complici, disarmati ma con il volto coperto da maschere di gomma, e insieme avevano costretto il direttore della banca (D.M., 42 anni), una cassiera (E.M., 46enne) e unaddetta alle pulizie (L.L., 60enne) a entrare nellufficio del dirigente.
PROPRIO il direttore era stato poi obbligato ad attivare lapertura temporizzata della cassaforte e a consegnare loro 35mila euro. La banda, che era fuggita a bordo di una Fiat Bravo grigia, si era dileguata nel nulla senza lasciare traccia, abbandonando lauto in via del Condotto a Imola e ritrovata poi, in fiamme, dalla polizia.
Le indagini dei carabinieri hanno appurato che lauto era intestata a un autonoleggio di Roma che ne aveva denunciato il furto a ottobre 2010, ma nel frattempo i militari di Veralanuova (Brescia) avevano segnalato una rapina in maschera fotocopia a dicembre. Poi la tragica fine del colpo del 4 aprile, con la morte di due persone e larresto della mente della banda. In quelloccasione fu trovata una maschera del tutto simile a quella già utilizzata per la rapina di Mordano.
di CRISTINA DEGLIESPOSTI
MORDANO
ORA NON cè più alcun dubbio: come anticipato dal Carlino tre settimane fa quel rapinatore in maschera arrestato il 4 aprile nel Bresciano è lo stesso che a gennaio, insieme con due complici, è riuscito a portare via 35mila euro dalla Cassa di risparmio-Bpl di via Cavallazzi, a Mordano.
Venerdì i carabinieri della Compagnia di Imola hanno addebitato a Dario Delle Grottaglie, 30enne brindisino residente in provincia di Torino e attualmente in carcere a Brescia, anche la rapina di Mordano avvenuta il 17 gennaio.
I due complici però sarebbero gli stessi uomini che hanno perso la vita nel corso della tentata rapina a una banca di Quinzano dOglio (Brescia), il 4 aprile. In quella circostanza una guardia giurata aveva sparato, ferendo mortalmente, Otello Astolfi (62enne rodigino) e Ivan Alpignano (38enne torinese), mentre Delle Grottaglie era stato arrestato. Fin da subito i due colpi furono messi in collegamento, sia per il numero dei componenti della banda (tre in entrambi i casi), sia per il travestimento usato, ossia maschere in gomma come quelle usate a Carnevale. Nella rapina di Mordano infatti il primo a entrare in banca intorno alle 15,30, col volto travisato da una parrucca e da occhiali, era stato un uomo dallinflessione dialettale pugliese.
A ruota lo avevano raggiunto due complici, disarmati ma con il volto coperto da maschere di gomma, e insieme avevano costretto il direttore della banca (D.M., 42 anni), una cassiera (E.M., 46enne) e unaddetta alle pulizie (L.L., 60enne) a entrare nellufficio del dirigente.
PROPRIO il direttore era stato poi obbligato ad attivare lapertura temporizzata della cassaforte e a consegnare loro 35mila euro. La banda, che era fuggita a bordo di una Fiat Bravo grigia, si era dileguata nel nulla senza lasciare traccia, abbandonando lauto in via del Condotto a Imola e ritrovata poi, in fiamme, dalla polizia.
Le indagini dei carabinieri hanno appurato che lauto era intestata a un autonoleggio di Roma che ne aveva denunciato il furto a ottobre 2010, ma nel frattempo i militari di Veralanuova (Brescia) avevano segnalato una rapina in maschera fotocopia a dicembre. Poi la tragica fine del colpo del 4 aprile, con la morte di due persone e larresto della mente della banda. In quelloccasione fu trovata una maschera del tutto simile a quella già utilizzata per la rapina di Mordano.
© Riproduzione riservata