2011-12-19
IL CORPO privo di vita di un giovane dell’apparente età di vent’anni è stato scoperto ieri mattina nella scarpata autostradale lungo la carreggiata sud, in località San Prospero, a un paio di chilometri dal casello di Imola. Fino a ieri sera il ragazzo non era stato identificato. Sul corpo non c’erano evidenti segni di violenza. Le indagini sono seguite dalla Squadra Mobile di Bologna e coordinate dal pm di turno in Procura, Maria Gabriella Tavano. Sulle cause della morte sono aperte tutte le ipotesi, dal decesso naturale all’omicidio.
UNA PISTA per risalire all’identità del giovane è emersa in serata. Il corpo potrebbe essere di un iraniano o di un afgano, sulla scorta di una segnalazione pervenuta a un commissariato del Veneto. Un connazionale, forse un amico, ha riferito agli agenti di essere preoccupato per la sorte di un amico partito, forse in camion, verso Sud, da Venezia. Il giovane senza vita aveva con sè la fotocopia di un passaporto, molto rovinata; il documento deve essere ancora tradotto. Sotto i pantaloni indossava diversi strati di vestiti, come se avesse dovuto proteggersi dal freddo. Il torso era invece coperto solo da una maglietta; forse i compagni di viaggio lo hanno spogliato quasi del tutto per riutilizzare i vestiti.
LA SCOPERTA è stata effettuata dunque ieri mattina da un residente di via San Prospero, Gino Resta. Ieri poco dopo le 10.30 l’uomo è uscito di casa, come quasi tutti i giorni, per fare una passeggiata nel campo che confina con l’autostrada. A un certo punto, in corrispondenza di una piazzola di sosta lungo l’A14, che sovrasta il piano campagna di tre-quattro metri, ha scorto un corpo spuntare dal fosso che rappresenta la fine della scarpata autostradale. Il cadavere era al di là della recinzione che segna il confine tra le pertinenze autostradali e le proprietà private. Resta non ha dunque oltrepassato la rete ed è tornato sui propri passi, per dare l’allarme da casa. Sul posto sono giunti gli agenti del commissariato di Imola e una pattuglia della Polizia Stradale di Ravenna, in servizio sull’autostrada. Gli inquirenti hanno impedito a chiunque di avvicinarsi al luogo del ritrovamento, al fine di inquinare il meno possibile il sito e repertare così più agevolmente eventuali tracce. E’ stata poi informata la Mobile di Bologna.
E’ PARSO che il giovane fosse di carnagione scura, ma un successivo esame da parte del medico legale ha permesso di capire che il colorito derivava dall’emostassi succeduta alla morte. E’ un bianco. Mistero anche sul momento del decesso; non è escluso che il ragazzo sia morto un paio di giorni fa. Ad un primo esame esterno non sono emersi segni evidenti di violenza; la Procura ha disposto l’autopsia e anche esami tossicologici per cercare eventuali tracce di monossido di carbonio: è morto avvelenato dai gas di scarico durante un viaggio? Per scoprire l’identità, oltre alla traduzione del passaporto gli inquirenti si sono affidati alle impronte digitali; il tentativo andrà in porto solo se il giovane è già stato sottoposto a fotosegnalamento da parte di forze di polizia o nel caso sia un immigrato e quindi ‘schedato’.