{{IMG}} 2013-08-03
«LA ROTTURA che si è consumata al tavolo di Berco appare assolutamente incomprensibile e giustificabile». Così le segreterie nazionali di Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil dopo il mancato accordo che, di fatto, ha aperto la strada ai temuti licenziamenti che riguardano anche lo stabilimento di Sasso Morelli, dove a tremare sono 11 dei 33 dipendenti attuali. Ma in serata a Ferrara si è acceso un lumicino di speranza: l’ad del gruppo si è di nuovo seduto al tavolo delle trattative. I sindacati comunque, «fanno un ultimo ed estremo appello all’azienda perché si fermi e rifletta sulle conseguenze». In caso contrario, le sigle di categoria «reagiranno duramente contro una linea irresponsabile che punta più alla difesa delle prerogative del management – continua la nota – che non alla difesa del patrimonio industriale e umano rappresentato dalla Berco».
A QUESTO punto, i rappresentanti dei lavoratori annunciano che contrasteranno la strada intrapresa dall’azienda «con lo sciopero a oltranza» che verrà ratificato in tutti e quattro gli stabilimenti della multinazionale tedesca: oltre a Sasso Morelli, Copparo (Ferrara), Castelfranco Veneto (Treviso) e Busano Canavese (Torino), nonché «attraverso ricorsi legali contro i licenziamenti e contro l’azzeramento unilaterale delle retribuzioni» dei lavoratori. «Nonostante gli sforzi fatti, l’azienda non ha voluto fare nessun passo avanti – commenta Stefano Pedini, segretario territoriale della Fiom che, con il delegato dello stabilimento di imolese Giuseppe Russo, ha partecipato a tutta la trattativa –. In realtà non ha mai voluto fare un accordo e ha pervicacemente seguito la strada della rottura. Tutte le proposte di mediazione presentate, comprese quelle del governo, sono state respinte dai vertici della multinazionale tedesca e ora partiranno le lettere di licenziamento che nel nostro territorio rischiano di decretare, di fatto, la chiusura dello stabilimento produttivo». Secondo Pedini, «è evidente che lo scenario che si apre ora è drammatico: l’impatto dei licenziamenti è insostenibile e in tutti gli stabilimenti sarà attuato uno sciopero ad oltranza». Per questo motivo, la Fiom imolese fa sapere di avere «già inviato una richiesta di incontro urgente al sindaco Daniele Manca e all’assessore Mirco Cantelli sulla situazione che si sta determinando anche nel nostro territorio e che rischia di farci perdere professionalità e un altro sito produttivo».