Bagno di folla per il grillino Di Maio

Prima della serata al Molino Rosso a parlare del metodo Rousseau, l’esponente grillino ha visitato la Tecnorecinzioni. "L’abbiamo aiutata con il microcredito"

Luigi Di Maio al Molino Rosso di Imola. E’ stato accolto da una folla festante

Luigi Di Maio al Molino Rosso di Imola. E’ stato accolto da una folla festante

Imola, 5 marzo 2017 - L’ultima volta la sua presenza a Imola, per parlare di economia e lavoro con gli iscritti di Confartigianato Assimprese, indispettì non poco il Pd impegnato nelle ultime ore di campagna referendaria. Ieri invece – a parte il comunque gustoso siparietto del capogruppo dem Marcello Tarozzi – l’arrivo di Luigi Di Maio sul Santerno è scivolato via senza troppe polemiche.

Eppure, visti i tanti simpatizzanti e attivisti presenti in serata al Molino Rosso, nonché l’inedito sopralluogo (un paio d’ore prima) in una delle aziende locali che ha beneficiato del microcredito di stampo grillino, la giornata imolese del deputato M5s ha di fatto acceso la lunga miccia che porterà alle amministrative del 2018. Quando l’attuale vicepresidente della Camera potrebbe, da parte sua, ambire a ottenere l’incarico per formare il Governo.

«Vogliamo semplicemente spiegare qual è la nostra idea di Paese – afferma Di Maio davanti allo stabilimento della Tecnorecinzioni di via Ercolani –. E farlo con i fatti, non con le chiacchiere. ci sono cinquemila imprese come questa in tutta Italia. La nostra idea quando andremo al Governo è quella di una banca pubblica per gli investimenti dotata di finanze che vengono dalla spending review e dalla lotta agli sprechi, perché qui ci sono i soldi arrivati dal taglio dei nostri stipendi. Un istituto che possa fare credito a piccole e medie imprese italiane ormai totalmente fuori dal sistema bancario».

Quest’ennesima visita in città di uno dei big assoluti del M5s (accompagnato nel suo tour dai consiglieri comunali imolesi e dal loro collega bolognese Massimo Bugani), dimostra però con quanta attenzione il Movimento guardi alla contesa del prossimo anno sul Santerno. «Se lavoriamo per il 2018? Sicuramente. Intanto però l’obiettivo è di vincere le politiche. E ci proveremo con tutte le nostre forze», avverte Di Maio.

Quanto a Imola, «qui c’è un gruppo che lavora – va avanti il deputato grillino –. Per noi l’unico faro è raccontare risultati e anche obiettivi non raggiunti, perché pure un traguardo mancato è un’idea di una città e di un territorio». A Imola, il M5s ha cominciato a interrogarsi su quello che potrebbe essere il candidato sindaco da contrapporre a Pd e centrodestra, con l’obiettivo di arrivare almeno al ballottaggio. Per il successore di Claudio Frati, aspirante primo cittadino 2013, si fanno i nomi degli attuali consiglieri comunali Manuela Sangiorgi e Patrik Cavina. E qualcuno vede aria di tempesta profilarsi all’orizzonte.

Come verrà scelto il profilo giusto? «Immagino con i nostri strumenti – spiega Di Maio – che sono sempre più legati alla democrazia diretta e alle consultazioni online. Ma quale sarà il metodo specifico per Imola lo decideremo a pochi mesi dalle elezioni». In città, intanto, si parla con sempre più insistenza di una lista ‘radicalsocialista’ all’interno della quale figurerebbe, assieme ai volti storici del Psi locale, anche l’ex deputata grillina Mara Mucci, che nel 2013 era partita da Imola proprio per intraprendere la nuova avventura romana con Di Maio e gli altri. Sardonico, e da politico ormai navigato, il commento del vicepresidente della Camera: «Davvero? – chiede realmente sorpreso dall’indiscrezione –. In bocca al lupo».