Imola, Hera paga 1,4 milioni per i disagi ai cittadini

E’ l’indennizzo che Imola incassa per rumori, puzza, passaggio dei camion provenienti da sei Comuni del Ravennate

Per i disagi provocati dal conferimento di riufiuti dalla provincia di Ravenna, Hera paga 1,4 milioni al Comune

Per i disagi provocati dal conferimento di riufiuti dalla provincia di Ravenna, Hera paga 1,4 milioni al Comune

Imola, 3 gennaio 2017 - Si chiude con una stretta di mano, e soprattutto un maxi-assegno da 1,4 milioni di euro che finisce nelle casse del Comune, l’ormai storico contenzioso tra Hera e amministrazione in materia di rifiuti. La storia è quella del mancato pagamento, da parte dei territori del Ravennate aderenti all’Ato 7 (ora Atersir), della quota di disagio ambientale provocato dal conferimento nella discarica di Imola dei materiali solidi urbani provenienti da Brisighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese, Faenza, Riolo Terme e Solarolo.

In buona sostanza: dal 2006 al 2013 Hera da loro non ha incassato e quindi non ha versato, al Comune di Imola, quanto a quest’ultimo sarebbe spettato per rumori, puzza e viavai di camion lungo via Pediano. Risultato: in otto anni (dall’1 gennaio 2014 la musica è cambiata, almeno sulla carta) nelle casse dell’ente di piazza di Matteotti non sono entrati quasi due milioni di euro, secondo i conti fatti all’epoca dalla stessa amministrazione locale. Alla luce dei motivi fin qui esposti, anche sulla spinta delle opposizioni che da sempre chiedono indennizzi maggiori per i disagi legati alla presenza della discarica, nel 2014 si era finiti davanti al tribunale civile di Bologna. E nonostante, in tutto questo tempo, le parti abbiano sempre spinto per un’intesa stragiudiziale, mai gli avvocati erano arrivati alla definizione di un accordo.

L’ultima volta, a dicembre di tre anni fa, tra la domanda e l’offerta ballavano circa 400mila euro. È stata Hera, alla fine, ad avvicinarsi alle richieste del Comune (che però all’inizio partivano da 1,7 milioni), con l’importo che ora sarà versato «in un’unica soluzione nel termine di cinque giorni dalla sottoscrizione» del patto e l’amministrazione pronta a rinunciare a interessi e rivalutazioni. Già domani il Consiglio sarà chiamato a votare sulla proposta, unico punto all’ordine del giorno di una seduta convocata in fretta e furia a ridosso delle festività in modo da inserire i soldi in arrivo dalla multiservizi nel bilancio di previsione 2017. «La somma – si legge nella delibera al vaglio nelle prossime ore dell’aula di piazza Matteotti – appare un più che ragionevole punto di equilibrio a favore del Comune, trattandosi di una porzione assai significativa della richiesta di capitale iniziale». E la «parziale rinuncia ad una quota percentualmente minore del risarcimento richiesto», sia pure accompagnata dalla rinuncia a interessi e rivalutazione, appare agli occhi della Giunta «giustificata dall’acquisizione di un risultato cer