Poggio San Vicino (Macerata), 17 febbraio 2016 - L’Inattesa visita domiciliare gli è costata, suo malgrado, 700 euro. E all’85enne pensionato che vive da solo nella frazione Serronchia di Poggio San Vicino, non è rimasto altro che denunciare ai carabinieri di Apiro d’aver subìto un increscioso raggiro: una circonvenzione sul tipo di quelle che la cronaca riferisce con sconcertante frequenza.
Verso le 17.30 dell’altro ieri l’uomo s’è sentito chiamare da una voce femminile: poiché sulla serratura della porta di casa era rimasta la chiave, è stato facile per una distinta signora sui 35 anni, elegante, vestita di scuro, entrare e, sciorinando una parlantina disinvoltamente cordiale, presentarsi come incaricata di Poste Italiane.
«Dovrei effettuare – ha precisato al poggese - un accertamento sul suo libretto della pensione: me lo dovrebbe far vedere, così potrò controllare se le stato pagato un importo maggiore rispetto a quello che avrebbe dovuto percepire». Sul momento l’anziano è rimasto interdetto, però la donna è riuscita a vanificare le iniziali perplessità dicendogli che conosceva bene suo figlio, facendone il nome e fornendo particolari che hanno dissipato i residui dubbi del genitore.
L’uomo ha preso il libretto in cui conservava ripiegata anche la busta con il contante già riscosso, e lo ha consegnato alla presunta verificatrice che, sempre parlando e sorridendo per distogliere l’attenzione del pensionato, ha eseguito un minuzioso riscontro concludendo cordialmente: «Tutto a posto, eccole il libretto». E con una fretta che, ripensandoci al momento, l’anziano ha definito strana rispetto all’atteggiamento calmo di poco prima, la donna si è dileguata. Logico che la signora se ne fosse andata rapidamente: mentre riponeva il libretto, il possessore si è accorto che, insieme alla distinta visitatrice era sparita pure la busta con i 700 euro.
Gianfilippo Centanni