Svuotava i conti dei clienti anziani e disabili, avvocato nei guai

L’insospettabile legale avrebbe intascato 400mila euro

Il professionista avrebbe svuotato i conti di decine di clienti anziani e disabili

Il professionista avrebbe svuotato i conti di decine di clienti anziani e disabili

Modena, 16 ottobre 2015 – Si sono affidati a lui, mettendogli tra le ‘mani’ i patrimoni dei propri cari. Il professionista, però, nel corso degli anni, si è appropriato di tutti i loro beni, per un valore di oltre 400mila euro. Non parliamo di un malvivente qualunque, ma di uno stimato professionista modenese. Un avvocato cinquantenne assolutamente insospettabile e stimato collaboratore del giudice tutelare.

L’uomo, secondo le accuse, infatti, nella sua veste di amministratore di sostegno, avrebbe ‘prosciugato’ i conti correnti di almeno una decina di suoi assistiti, perlopiù anziani e persone disabili.

Ieri si è svolta l’udienza preliminare, che vede il professionista, difeso dall’avvocato Cosimo Zaccaria, imputato con la pesante accusa di appropriazione indebita. La figura dell’amministratore di sostegno, infatti, è stata istituita per quelle persone che, per effetto di un’infermità mentale o di una menomazione psichica, si trovato nell’impossibilità di provvedere ai propri interessi.

Il giudice tutelare, quindi, nomina il professionista – in questo caso il 50enne - in qualità di curatore del loro patrimonio e della loro persona.

Un ‘professionista’ di fiducia, insomma, ritenuto tale anche dai parenti delle vittime, parte dei quali, ieri, in tribunale, si sono costituite parti civili al processo.

Pare siano state le stesse famiglie degli anziani ad accorgersi dei conti correnti in rosso, denunciando subito l’accaduto e chiedendo spiegazioni all’avvocato.

Il noto professionista, però, ancora non avrebbe fornito giustificazioni attendibili sugli ammanchi. I fatti sarebbero avvenuti tra il 2009 e il 2012, ma i parenti degli anziani, per i quali sono state aperti per svariati motivi i procedimenti di amministrazione di sostegno, si sarebbero accorti successivamente e quasi in contemporanea di quelle somme scomparse dai conti correnti.

Nessuno – infatti – ad eccezione del noto legale modenese, che ne poteva disporre per la cura dei suoi assistiti, avrebbe avuto accesso ai conti correnti.

Da qui le indagini delle forze dell’ordine, che avrebbero ‘scoperchiato il vaso di pandora’; decine di prelievi sui conti correnti per un importo complessivo di 400 mila euro: in sostanza tutti i loro averi. L’insospettabile avvocato è quindi finito alla sbarra.