Vasco Rossi, telecamere al concertone di Modena

Miglioreranno la sicurezza nell’area. Intanto si spacca il fronte ambientalista sui lavori nel parco e c’è chi sta col Comune

Vasco Rossi (Olycom)

Vasco Rossi (Olycom)

Modena, 15 marzo 2017 - Il Parco Enzo Ferrari si prepara all’evento dell’anno rifacendosi il look. Il mega-concerto di Vasco Rossi del 1 luglio richiamerà sotto la Ghirlandina circa 220mila spettatori e l’area deve essere sistemata al meglio per garantire sicurezza e limitare al massimo i danni al verde. E come anticipato nei giorni scorsi dal Carlino, sono iniziati i lavori preparatori per la predisposizione del palco e di tutte le strutture che dovranno essere realizzate.

Per garantire la visuale per il pubblico non è previsto l’abbattimento di alberi; inoltre sono state rimosse alcune essenze, che verranno ripiantumate dopo il concerto. Novità di ieri: l’implementazione del sistema di videosorveglianza cittadino con l’installazione di quattro telecamere. La decisione è stata presa dalla giunta comunale dopo i sopralluoghi della Questura e delle altre forze dell’ordine che hanno deciso la collocazione delle apparecchiature ai quattro vertici dell’area: tra via Emilia Ovest e viale Italia, tra viale Italia e via San Faustino, tra via San Faustino e viale Autodromo, tra viale Autodromo e via Emilia Ovest. Il costo dell’operazione coordinata dalla municipale è di circa 50 mila euro e l’amministrazione utilizzerà una parte delle risorse previste nel rimborso spese in corso di definizione con gli organizzatori del concerto, circa 150mila euro.

Tornando ai lavori: a breve sarà eliminato il terrapieno di 75 metri realizzato anni fa a corredo dell’impianto ippico e da tempo inutilizzato. Il manufatto impedirebbe una corretta visuale del palco, ma soprattutto può rappresentare un ostacolo nelle vie di fuga.

Intanto gli interventi al parco hanno riacceso i malumori degli ambientalisti. O meglio, hanno innescato un duro scontro all’interno degli stessi, alcuni dei quali in contatto costante con l’assessore Guerzoni.

Insomma, è in atto una spaccatura con una fronda che volutamente non vuole alzare i toni in attesa di vedere l’evoluzione della situazione. Di tutt’altra idea un secondo gruppo di ambientalisti che via social accusa duramente (a volte con toni fin troppo accesi) i ‘colleghi’ di assecondare l’amministrazione. E in questo quadro burrascoso è intervenuto anche Emilio Salemme, presidente della Consulta per la Tutela Ambientale: «L’evento è enorme per la quantità di persone previste comprese le difficoltà logistiche, pulizia-igiene e quant’altro. Sarà l’Apocalisse? Non credo. Il Comune dopo il concerto ripiantumerà certamente con alberi grandi, auspico. Quello che non mi piace è il clima teso, parole pesanti e giudizi trancianti».

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