Modena, 12 ottobre 2012 - Luci stroboscopiche che illuminano piste da ballo sempre più deserte, parcheggi semivuoti anche nelle ore clou della notte e serate infrasettimanali ridotte al lumicino. Sono solo alcuni dei sintomi della malattia che, soprattutto negli ultimi anni, sta colpendo le discoteche.

I costumi e le mode cambiano, si sa, ma di questi tempi, a dare il colpo di grazia ci si è messa anche la crisi con tutte le sue conseguenze. Tra cui portafogli prosciugati e sforbiciate sulle spese extra: divertimenti in primis. Una tendenza che porta il ‘popolo della notte’ a optare per i più economici locali da aperitivo o disco pub, dove si può passare una serata in compagnia senza svenarsi. Magari ballando ugualmente su piste ‘improvvisate’.
 

I numeri della crisi delle discoteche, sono da bollettino di guerra. Si parla di un calo del 20% degli ingressi solo nel periodo estivo e un giro d’affari che si è ridotto notevolmente, passando dai 975 milioni di euro del 2007 agli 860 dell’anno scorso. Un tonfo da 115 milioni a livello nazionale, in uno dei momenti più difficili dal punto di vista finanziario degli ultimi 50 anni. Una situazione che ha spinto molti gestori a correre ai ripari. Come? Abolendo il biglietto d’ingresso. A sostenere l’idea è stato anche il presidente dell’associazione che riunisce i gestori di discoteche e locali da ballo (il Silb) che ha dato il suo placet all’eliminazione dei costi d’ingresso per cercare di attirare un po’ più di pubblico sulle piste.


Un’idea che però non ha mancato di suscitare un certo dibattito tra gli addetti ai lavori. La proposta infatti ha lasciato un po’ perplesso Gabriele Fantuzzi, gestore dello Snoopy (la celebre discoteca che si trova ai margini del centro) e presidente provinciale del Silb. "Non sono favorevole a questa misura — spiega —. I costi che stanno dietro alla gestione di un locale da ballo sono tali che non ci permetterebbero di andare avanti senza gli introiti del biglietto d’ingresso. Non dimentichiamo poi — aggiunge — che le discoteche hanno molte spese da sostenere, derivanti da tutta una serie di norme che devono essere rispettate in materia di sicurezza. Regole che bar e ristoranti non hanno".


Fantuzzi getta poi uno sguardo a volo d’uccello su quella che è la situazione dei locali da ballo sul territorio. "Siamo attraversando una fase molto critica — osserva —. A causa della crisi c’è sempre più gente che risparmia sui divertimenti. E quelli che comunque continuano a venire tendono a spendere meno di prima". ma a dare del filo da torcere è anche la concorrenza dei nuovi luoghi di intrattenimento. "Stanno aprendo un gran numero di locali ‘alternativi’ — continua il presidente del Silb — dove si può fare una sorta di aperitivo lungo. Basti pensare ai viali durante l’estate o alla Pomposa. In molti si fermano in questi posti e poi ci rimangono per tutta la sera". Al momento non sembrano esserci locali chiusi per crisi in città, ma le difficoltà incontrate da molti sono un dato di fatto. Come se ne esce? Secondo Fantuzzi le parole d’ordine sono due: qualità e idee. "Dobbiamo cercare di migliorare sempre di più il servizio e puntare su iniziative nuove che possano attrarre il pubblico. Un esempio? Allo Snoopy abbiamo il sabato universitario. E per ora funziona".
 

Federico Malavasi