Modena, 17 agosto 2013 - «Sui giornali date retta solo ai sindacati. Ma lo volete capire o no che in Italia ormai ci sono più aziende che si trasferiscono di quelle che rimangono?». E’ imbufalito Fabrizio Pedroni, titolare della Firem di Formigine, protagonista di una delocalizzazione lampo in Polonia che sul territorio ha lasciato interdetti e ha provocato la rivolta degli operai. Ora riuniti in presidio permanente davanti a una fabbrica svuotata improvvisamente dei macchinari poco prima del ponte di Ferragosto. Raggiunto al telefono all’estero, l’imprenditore si scalda.
 

Pedroni, ve ne siete andati senza dire nulla a nessuno.
«Ma smettetela di dare retta solo ai sindacati. L’Italia sta affondando e saranno sempre di più le aziende che si trasferiranno all’estero. Proprio a causa dei sindacati, della burocrazia, delle tasse e di una sistema creditizio bancario che è vergognoso».
 

Delocalizzare è ovviamente possibile, ma non era doveroso avvertire prima i lavoratori?
«Ho letto che avete parlato di una ‘fuga’. Ma chi è fuggito? Sono qui».
 

Beh, siete state velocissimi a smontare i macchinari e andarvene.
«Io non sono tenuto a dare conto su dove voglio spostare i miei macchinari. Quando voglio fare un trasloco in casa mia non è che devo chiedere ad altri».
 

Al di là dei macchinari, ci sono dei rapporti di lavoro in essere con i dipendenti.
«A me dispiace per le persone e per le loro famiglie, è chiaro, ma su questo aspetto non voglio dire nulla, se ne parlerà al massimo martedì al tavolo. A proposito, ho visto tanta solidarietà dalle istituzioni, ma come mai hanno convocato il tavolo solo martedì prossimo? Forse perché bisogna ancora far prima qualche giorno di ferie e di mare. E poi è intervenuto anche il sindaco di Formigine: quando ho avuto bisogno io di lui per migliorare la mia attività (ricordo che era con l’assessore) per un’autorizzazione edilizia mi è stato risposto di no in maniera brusca e mi hanno detto in pratica di arrangiarmi».
 

Lei ce l’ha con il sistema Italia, però adesso il conto lo pagheranno i lavoratori.
«Davanti ai cancelli nelle foto ho visto dipendenti che per motivi vari non vengono a lavorare da anni o che neanche fanno parte dell’azienda. Tra l’altro hanno bloccato un nostro camion, non so se se ci saranno ripercussioni giudiziarie su questo. Piuttosto c’è una domanda che nessuno ci rivolge e sarebbe l’unica da fare».
 

Qual è?
«Chiuderà o no la Firem?».
 

In che senso? A Formigine comunque chiuderà e si trasferirà in Polonia.
«Eh no, guardi che non ci sono solo gli operai in un’azienda, ci sono anche gli impiegati, i tecnici. E tra l’altro abbiamo anche alcuni operai italiani che verranno a lavorare in Polonia».

Gianpaolo Annese