Modena, 11 maggio 2014 - Si basa tutto su un interrogativo il caso dei due vigili urbani di Modena arrestati l’altro ieri per lesioni a una automobilista: avrebbe potuto o no, la donna, procurarsi quelle ferite da sola, con atti di autolesionismo? I due agenti, l’assistente Paolo Passamonte e il collega Patrizio Torelli, sono ai domiciliari con l’accusa di aver picchiato una 47enne di Carpi, fuggita a piedi dopo aver provocato un tamponamento sulla tangenziale Pirandello, la sera del 29 luglio 2013. Era ubriaca e alla fine fu denunciata per omissione di soccorso e lesioni a pubblico ufficiale.

Solo che, rintracciata dagli agenti della volante e consegnata ai due vigili ora in manette, è arrivata al comando della Municipale, salendo dai garage interrati, col volto tumefatto: naso e mandibola rotti. Per i medici le ferite non sono compatibili col lieve incidente in cui era rimasta coinvolta ma sarebbe stata pestata. Ecco perché il pm Claudia Ferretti ha chiesto l’arresto dei due operatori, che martedì saranno interrogati dal giudice che li ha arrestati, il Gip Eleonora Pirilli.

"Non ho mai picchiato quella donna e sono sereno, aspetto con ansia l’interrogatorio per dimostrare la mia estraneità ai fatti. Sono incredulo per l’ordinanza di arresto". E’ quanto riferito dall’assistente Passamonte tramite il suo legale, l’avvocato Pierfrancesco Rossi, che aggiunge: "L’ordinanza è stata emessa per il rischio di inquinamento probatorio, ciò appare strano per un fatto che risale a dieci mesi fa.

Nel frattempo, inoltre, il mio assistito è rimasto in servizio". Tra le accuse contestate ai vigili c’è anche il falso in relazione alla compilazione della relazione di servizio (il verbale) relativa all’episodio. Se l’incidente è stato lieve e i vigili non hanno pestato la donna, l’alternativa è quella che la 47enne si sia procurata le ferite con atti di autolesionismo. Quando è stata fermata era ‘fuori di testa’, ubriaca e in stato confusionale. Da chiarire se possa essersi procurata lesioni tanto gravi, con una prognosi di 40 giorni. Per il pm, evidentemente, la risposta è no. Durante le indagini sono stati sentiti come testimoni anche gli agenti della questura che avevano rintracciato la donna in tangenziale. Sono state pure visionate le telecamere dei garage del comando.

Sulla vicenda dell’arresto di due operatori della Polizia municipale di Modena interviene l’assessore comunale alla Qualità e sicurezza della città, Antonino Marino: "Intendo anche io, come il sindaco Giorgio Pighi e il comandante Franco Chiari — ha sottolineato l’assessore Marino — ribadire la piena fiducia nel corpo di Polizia municipale, che in questi anni ha sempre saputo caratterizzare la propria attività al pieno rispetto di tutti i cittadini, e sono fiducioso — ha continuato Marino — che la magistratura svolgerà fino in fondo le indagini necessarie ad accertare la verità affinché, anche con il contributo dei due operatori, venga fatta piena luce sui fatti".

Valentina Beltrame