Matteo Cambi: "All'Isola dei Famosi non per fama ma per fame"

Il naufrago che lanciò il brand Guru: "Ho pagato col carcere, ora sono sereno" FOTO Nuova vita

Matteo Cambi, ex patron di Guru, parteciperà all’Isola dei famosi (FotoFiocchi)

Matteo Cambi, ex patron di Guru, parteciperà all’Isola dei famosi (FotoFiocchi)

Carpi (Modena), 5 febbraio 2016 - Da giovanissimo imprenditore della moda che spendeva «200mila euro in un week-end e sniffava dieci grammi di cocaina al giorno» a ex carcerato che ha bisogno di soldi. La parabola discendente di Matteo Cambi (foto) è arrivata a questo punto, come lui stesso sta raccontando nelle interviste che compaiono sui rotocalchi in vista della sua partecipazione al programma l’Isola dei Famosi.

Il 38enne carpigiano che nel 1999 lanciò il brand Guru e la sua mitica margherita a sei petali sarà uno dei naufraghi della prossima e imminente edizione. «Questa per me è una possibilità, e lo dico senza vergogna: ne ho bisogno. Non per popolarità e fama, ma per fame» ha dichiarato nell’intervista rilasciata al settimanale Chi.

«Oggi sono sereno – prosegue sulle pagine della rivista – voglio rendere felici le persone che ho disprezzato e che oggi per me sono fonte di vita. Voglio poter garantire un futuro sereno ai miei cari, pur non avendo la disponibilità economica. Ma se ce l’ho fatta una volta, perché non ritentare? Ho pagato con il carcere, con la privazione della libertà. Ho pagato». Oggi Cambi, che presta consulenza all’azienda straniera che ha comprato Guru e fa il volontario sulle ambulanze, riparte dalla televisione e da un libro che sta per essere pubblicato dal titolo ‘Margherita di spine’, in cui racconterà la sua storia, dall’ascesa nell’olimpo della moda fino all’arresto per bancarotta, la disintossicazione dalla droga e il carcere.

Nel 1999 a soli 22 anni Cambi ha fondato a Parma l’azienda Jam Session Group assieme ai genitori che avevano una maglieria a Carpi. In pochissimo tempo la margherita a sei petali compare sulle magliette di personaggi famosi, calciatori, vip dello spettacolo: è un successo oltre le aspettative, da 200mila magliette prodotte nel 1999 a 3 milioni di magliette nel 2003. In cinque anni il fatturato passa da zero a 70 milioni di euro diventati 90 milioni nel 2005.

Un impero che in pochissimo tempo precipita in un buco di bilancio profondo 120 milioni di euro. Nel 2008 la Guardia di Finanza bussa alla porta di Cambi per arrestare lui, la madre Simona Vecchi e il patrigno Mariuccio De Marco con l’accusa di bancarotta fraudolenta. Il tribunale aveva decretato il fallimento dell’azienda e moltissimi beni della famiglia - dalle ville alle auto di lusso - finiranno all’asta. Un patrimonio prosciugato e ora l’enfant prodige della moda confida nell’isola più famosa del piccolo schermo per risollevarsi.