L'attacco di Richetti: "Tutto il Pd era contro di me"

Il deputato modenese si è tolto qualche sassolino dalla scarpa durante la trasmissione 'In 1/2 ora' su Raitre

Matteo Richetti (foto Schicchi)

Matteo Richetti (foto Schicchi)

Modena, 5 ottobre 2014 - "C'era una contrarietà totale del Pd alla mia candidatura, sia locale, sia nazionale". Sono parole dure quelle che Matteo Richetti, deputato modenese e, per un breve lasso di tempo, candidato alle primarie del Partito democratico per la presidenza della Regione Emilia Romagna (poi vinte da Stefano Bonaccini) pronuncia durante la trasmissione 'In 1/2 ora', in onda su Raitre. Richetti, a inizio settembre, aveva annunciato a sorpresa il ritiro della sua candidatura. Le cause? 'Per non spaccare il partito', aveva lasciato intendere.

A primarie finite, si è tolto qualche sassolino dalla scarpa. "Renzi - ha detto Richetti parlando della sua candidatura - mi ha detto che secondo lui era meglio che facessi altro, ma poi mi ha detto: 'decidi tu'. Ma non c'era un dirigente del Pd che mi sostenesse: se uno fa il presidente della Regione, come fa a farlo con un partito in contrapposizione? Io non mi sono voluto mettere in quella situazione".

Intervistato da Lucia Annunziata, il modenese ha parlato anche della sua vicenda giudiziaria, visto che il suo ritiro è arrivato dopo aver scoperto che era indagato. "E' stato un atto di rispetto delle istituzioni. Se rispetti le istituzioni - ha detto facendo riferimento a Stefano Bonaccini, anch'egli indagato quando si è presentato - non ti autoassolvi. Ho avuto anche un'amarezza personale: quando è stato condannato Errani tutti si sono stretti attorno a lui. Nei miei confronti c'era un balbettio imbarazzato".