Urbino, c'è il doppio libretto universitario: tutela chi cambia sesso

Agli studenti sarà fornita un'identità 'Alias'. L'Ateneo: “Così non saranno costretti a giustificarsi e sarà rispettata la loro privacy”

Un’aula universitaria (Foto di repertorio Bove)

Un’aula universitaria (Foto di repertorio Bove)

Urbino, 16 luglio 2014 - Il Senato Accademico dell’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo ha riconosciuto all’unanimità il diritto di studenti e studentesse in situazione di riattribuzione del sesso ad avere un doppio libretto universitario.

L’iniziativa si colloca a favore di studenti e studentesse, spesso costretti a giustificare il cambiamento di nome e di apparenza, costringendoli a uscire dalla loro privacy non solo in sede d’esame, ma anche durante le banali attività universitarie giornaliere quali l’accesso alla biblioteca e alla mensa, la presentazione di una candidatura, la riscossione di borse di studio etc.

“In questo modo, - dice una nota dell’Ateneo - studenti e studentesse possono condurre più serenamente la vita universitaria senza che la loro privacy venga violata e senza sottoporsi a situazioni imbarazzanti e umilianti che potrebbero determinarne l’abbandono degli studi”.

La nuova procedura. Dopo un’attenta verifica degli aspetti normativi e legali, all’interessato o all’interessata verrà fornita un’identità “Alias” che potrà essere utilizzata esclusivamente nelle normali attività Universitarie quotidiane, mentre tutta la documentazione amministrativa rimarrà immutata fino alla definitiva sentenza del tribunale.

Alcune procedure, tuttavia, non potranno essere espletate con l’identità “Alias” come ad esempio: procedura Erasmus, trasferimento di sede, proclamazione di Laurea, titolo di Dottorato etc. ma saranno condotte nel completo rispetto e tutela della privacy degli interessati.