Pesaro, 28 luglio 2010 - Dopo la bocciatura del Consiglio comunale di Pesaro, dovuta anche ai voti del Pd, della mozione che avrebbe istituito il registro delle unioni civili presentata da Mirko Ballerini, consigliere della lista civica 'Pesaro a 5 stelle' collegata a Beppe Grillo, non si fanno attendere gli interventi degli esponenti del Pd, locale e nazionale sulla vicenda.

 

Massimo D'Alema  interviene direttamente dalla festa dei Giovani Democratici organizzata a Torre del Lago (Lucca) giudicando l'episodio "un errore". "La nostra linea è il riconoscimento degli italiani che si uniscono in coppie di fatto, i cui diritti devono essere riconosciuti", ha spiegato D’Alema sottolineando poi come l’affermazione fatta da qualcuno che ha definito l’omosessualità una malattia, "sia una vera aberrazione". D’Alema però è convinto che quanto avvenuto a Pesaro "non sia rappresentativo del partito".

 

D'appoggio a D'Alema arriva anche l'intervento del vice presidente del Pd Ivan Scalfarotto: "Il partito non ha ancora veramente mai discusso la sua linea sull’argomento".  Aggiunge, inoltre: "Voglio credere che il nostro partito abbia maturato linee ben più avanzate di quelle prudenti e timide che hanno prodotto un vuoto legislativo che non ha pari in Europa. Il voto del Pd di Pesaro è una posizione politica drammaticamente sbagliata - conclude - che mette in crisi il rapporto fiduciario con i nostri elettori che non ci riconoscono più come forza di rinnovamento e di modernizzazione del Paese".

 

Sulla vicenda interviene anche l'associazione Arcigay locale Agorà: "Il vicepresidente del Consiglio Comunale, Caterina Tartaglione (Pdl), della quale avevamo già chiesto le dimissioni per le vergognose dichiarazioni sulla questione del coro Komos, avrebbe addirittura sostenuto che il registro 'non è un bisogno sentito dalle persone conviventi. Allo stesso modo, le dichiarazioni del capogruppo del Pd Silvano Ciancamerla prendono una strada ben decisa contro l’allargamento dei diritti civili a tutti i cittadini, con la scusa che 'le vere urgenze da affrontare sono altre, come la disoccupazione".

 

Marco Marchetti segretario provinciale del partito Pd difende il gruppo consiliare che ha scelto di bocciare la mozione: "Sono sicuro che il gruppo non ha fatto alcuna scelta nè discriminante nè omofoba. Sicuramente vi sono stati dei meccanismi interni al consiglio tali che hanno portato ad un voto che non ha nulla a che vedere con i temi all’ordine del giorno. Per questo ho ritenuto opportuno convocare tempestivamente il segretario comunale ed il capogruppo in consiglio per fare chiarezza sull’episodio. Il Pd pesarese - conclude - conosce i valori fondanti e le battaglie civili del partito democratico. I temi civili e la difesa dei diritti di tutti occuperanno parti centrali anche della nostra festa democratica di quest’anno e saremo onorati di avere l’onorevole Concia tra gli ospiti".