Elezioni regionali, il sondaggio di Sigma dà Spacca al terzo posto

Ceriscioli sopra il 38%

FEELING Quando Ceriscioli e Spacca andavano d’amore e d’accordo (Fotoprint)

FEELING Quando Ceriscioli e Spacca andavano d’amore e d’accordo (Fotoprint)

Pesaro, 24 aprile 2015 - IL RISULTATO del sondaggio di Sigma consulting sulle intenzioni di voto dei marchigiani vede Luca Ceriscioli alle prossime elezioni regionali. Il 38% dei 900 interpellati ha dichiarato di votare per l’ex sindaco pesarese, ora in corsa per la presidenza della Regione con la coalizione di centrosinistra, costituita da Pd, Idv, Psi, Verdi, Cd e altri. Secondo, ma notevolmente distaccato, Giovanni Maggi (M5S) con il 23%. Il governatore uscente Gian Mario Spacca, a capo dell’alleanza Marche 2020 - Area popolare e Forza Italiasi piazzerebbe solo terzo con il 20% dei consensi.

A seguire, il fanese Luca Rodolfo Paolini (Lega Nord) con il 9% e, ultimi in ex equo, Edoardo Mentrasti (Altre Marche e Sinistra unita) e Francesco Acquaroli (Fdi-An) con il 5%. Se questi risutati venissero confermati dalle urne, il centrosinistra non solo vincerebbe le elezioni, ma otterrebbe anche quel premio di maggioranza che gli consentirebbe di avere in consiglio i numeri per governare da solo.

IL SONDAGGIO di Sigma consulting riporta anche le percentuali ottenute dalle coalizioni. Si discostano di poco rispetto a quelle dei candidati alla presidenza: 39% il centrosinistra, 24% il M5S, 19% Marche 2020 e Area popolare, 9% Lega Nord, 5% Altre Marche e Sinistra unita, 4% Fdi-An. Le distanze tra voto al candidato-governatore ed ai partiti che lo sostengono sono minime.

Ceriscioli è un punto sotto, Spacca un punto sopra. A conferma della conoscenza e del grandimento personale, che, secondo Piepoli, autore di un sondaggio la scorsa settimana, sarebbero valsi una sorta di boom del governatore uscente. Fino ad issare l’alleanza di centro addirittura ad un testa a testa: Ceriscioli al 37% e Spacca al 35%. Insomma se i dati di Ceriscioli, Paolini, Mentrasti coincidono, quelli di Spacca no. E’ vero che Fratelli d’Italia non era da nessuna parte, ma è possibile che abbia sottratto al presidente il suo 4-5%? In realtà c’è una forchetta troppo elevata a pochi giorni di distanza per non far pensare male. Mentre il ritorno ad alta quota del M5S non sorprende. Maggi sfida Spacca e Ceriscioli insieme. Se il voto è politico ha tutto da guadagnarci.