"Costretti a chiudere l’Oliveriana"

Il presidente:"A ottobre non avremo soldi per il riscaldamento della Biblioteca"

Il professor Riccardo Paolo Uguccioni

Il professor Riccardo Paolo Uguccioni

Pesaro, 25 agosto 2014 - Professor Riccardo Paolo Uguccioni lei è presidente di cosa?

«Ente Olivieri».

Che sarebbe?

«Biblioteca e i Musei Oliveriani».

Cosa ha fatto di male nella vita per meritarselo?

«Sto cercando di chiedermerlo anch’io, dopo sei anni, senza emolumento alcuno, psicologicamente impegnato ogni giorno con risultati modesti».

Poco entusiasmante...

«Entusiasmante è l’attività dell’ente, esplosa in questi sei anni, merito di tutti, a cominciare dal direttore Marcello Di Bella».

E se le dico che siete sull’orlo del baratro?

«Le rispondo che il 31 ottobre chiuderemo, non darò l’ordine di accendere il riscaldamento con una bolletta di 25.000 euro».

Perché noi pesaresi dovremmo interessarci dell’Olivieri?

«Perché è un patrimonio di immenso valore, il luogo della memoria della città e del territorio».

E allora? Non sempre il passato ha anche un futuro.

«Certo, se si decide che la memoria non ha nessuna importanza. E’ caduto anche l’Impero Romano, ma se cade l’Ente Olivieri poi la città piangerà per i prossimi cent’anni come sta facendo da cent’anni per le mura abbattute».

Ma se è ’sto gran patrimonio perché non ne vendete un pezzo?

«Ipotizzammo di vendere un nostro disegno di Raffaello, la Soprintendenza ci fece sapere che non era giuridicamente possibile, poi ci fu una specie di insurrezione in città...».

Immagino che vi siano piovuti addosso un sacco di contributi pur di non venderlo.

«Mi aspettavo un assedio contro di noi a colpi di assegni...».

Lasci perdere, allora vendete qualche reperto del museo.

Come si può farlo con profitto? Ma chi vi deve sostenere?

«Provincia, Fondazione Cassa di Risparmio e Comune: la Provincia non c’è più. la Fondazione fa quel che può...».

E il Comune? Non mi dica che il sindaco Ricci non è con voi.

«Non mi pare intenzionato a farci chiudere, sono in contatto con l’assessore Vimini, una persona premurosa, abbiamo in programma un prossimo incontro».

Spari una cifra realistica per continuare a vivere.

«Per stare fuori dai guai il Comune deve portare il suo contributo ordinario da 50.000 a 250.000 euro all’anno».

E’ poco o molto?

«Sempre molto meno di quanto costano la Biblioteca San Giovanni e Pesaro Studi».

Ma non sarebbe di riunire tutte le istituzioni culturali cittadine?

«Si parlava di una Fondazione con noi come capofila».

Aspetta e spera. E il Museo che fa acqua vera e l’Oliveriana piena come un uovo?

«C’è un progetto, speriamo. Potremmo anche chiedere Palazzo Mosca, la marchesa Vittoria lo lasciò alla comunità».

A proposito di marchesa, era meglio che i soldi spesi per restaurare la carrozza li dessero a voi.

«Io so solo che in questo momento non posso fare manco il bilancio preventivo del 2015».