Il voto di 32 sindaci: "Ospedale unico in area pubblica"

"Archiviato il sito di Fosso Sejore". Ma si astengono in 24, compreso Fano. Muraglia in pole: "Ma decide la Regione"

Riunione di sindaci a Urbino: 32 hanno votato per un ospedale unico in area pubblica, 24 si sono astenuti

Riunione di sindaci a Urbino: 32 hanno votato per un ospedale unico in area pubblica, 24 si sono astenuti

Urbino, 19 novembre 2016 - Il voto dei 32 sindaci (con altri 24 astenuti) che dà indicazione di «privilegiare l’area pubblica per la scelta del sito dell’ospedale unico Marche Nord», dovrebbe aver messo una pietra sopra, una votla per tutte, all’indicazione di Fosso Sejore.

Anche se l’astensione di Fano e di altri oppositori del sito a metà stada tra le due citttà maggiori, a favore di Chiaruccia, fa pensare che la partita sia ancora da giocare. Così come il fatto che il voto non farebbe direttamente cenno alla modifica dei criteri utilizzati per il famoso algoritmo, bensì si limita a rimandare al palla a Luca Ceriscioli ed alla Regione per la decisione definitiva.

Anche se è evidente che non aver ammesso al voto l’ordine del giorno del sindaco di Fano Massimo Seri che voleva cancellare la procedura dell’algoritmo, fa pensare che, a questo punto, sia il sito di Muraglia in pole, forte del secondo posto nella graduatoria dell’algoritmo e la presenza di un’area pubblica a disposizione dell’allargamento dell’ospedale già esistente.

Un’indicazione politica quella dei sindaci (con 56 votanti su 59), che vede schierati fianco a fianco i primi cittadini di centro sinistra e quelli di centro destra. «Per circa 240 mila abitanti», sottolinea Daniele Tagliolini, sindaco di Peglio e presidente della Provincia.

Ecco chi ha votato si per l’area pubblica: Acqualagna, Apecchio, Belforte all’Isauro, Borgo Pace, Carpegna, Fermignano, Frontone, Frontino, Gabicce, Gradara, Isola del Piano, Lunano, Macerata Feltria, Mercatello sul Metauro, Mercatino Conca, Mondavio, Montecalvo in Foglia, Monte Cerignone, Monte Porzio, Peglio, Pesaro, Petriano, Pietrarubbia, Piobbico, Saltara, San Costanzo, Sant’Angelo in Vado, Sassofeltrio, Tavullia, Urbino, Urbania e Vallefoglia.

Pergola era presente ma non ha votato. Assenti Montegrimano Terme e Tavoleto (commissariato).

Tra gli astenuti molti nemici della riforma sanitaria regionale, tanti Comuni dei bacini del Metauro e del Cesano e amministrazioni a guida ‘grillina’. Eccoli: Auditore, Barchi, Cagli, Cantiano, Cartoceto, Fano, Fossombrone, Fratte Rosa, Mombaroccio, Mondolfo, Monteciccardo, Montecopiolo, Montefelcino, Montelabbate, Montemaggiore al Metauro, Orciano, Piagge, Piandimeleto, San Giorgio, San Lorenzo in Campo, Sant’’Ippolito, Sassocorvaro, Serra Sant’Abbondio e Serrungarina.

«Ha vinto il buonsenso. Abbiamo rimesso nel giusto binario il ruolo dei sindaci, non potevamo esimerci – scrivono Daniele Tagliolini, sindaco di Peglio e Giorgio Mochi di Piobbico – dal nostro compito di amministratori. Adesso bisogna procedere spediti, dando forma e spazio alla riforma sanitaria. Ora, a partire dall’area pubblica, che è il primo tassello per il nuovo ospedale, bisogna elaborare proposte e lavorare insieme per innalzare il livello della sanità provinciale».