Consultinvest perde match fondamentale, ora è davvero dura / FOTO

All’AdriaticArena passa anche la Dolomiti Trento che cancella le quattro sconfitte consecutive. Per Pesaro, senza Jasaitis, sarà l’ennesima stagione di grande sofferenza nella serie A1 di basket

Marcus Thornton, probabilmente tra i migliori della Consultinvest contro Trento (Fotoprint)

Marcus Thornton, probabilmente tra i migliori della Consultinvest contro Trento (Fotoprint)

Pesaro, 27 novembre 2016 - Doveva essere la partita della svolta, almeno secondo le parole di coach Piero Bucchi. Lo è stata ma non per la Consultinvest, bensì per la Dolomiti Trento che, vincendo all’AdriaticArena, ha interrotto la striscia dopo quattro sconfitte consecutive e si è rilancia contro una diretta concorrente - a questo punto - per la salvezza.

Per la Vuelle niente di nuovo sotto il sole: difficoltà di gioco, sterilità offensiva, carenze in regia e scarsa reattività, almeno nei confronti dei trentini. Il finale 73-78 per Trento non fa una grinzia se ci aggiungiamo che i biancorossi erano senza Jasaitis che sulla carta doveva essere l’uomo faro della squadra. E anche il consueto arbitraggio tutt’altro che casalingo che non fa altro che mettere sale sulle ferite di Ario Costa e compagni.

E’ evidente, però, che senza sostanziali correttivi tecnici e di gioco, il futuro della Consultivest rischia di essere difficile e complesso come e più degli altri anni. L’aumento del budget e l’investimento su uno dei più esperti allenatori della serie A non hanno portato ad un salto di qualità di nessun tipo.

Si navigava a vista con Dell’Agnello e Paolini, si naviga a vista anche con Piero Bucchi.

Correttivi, soprattutto in regia, appaiono inevitabile. Anche se sarà difficile mutare profondamento lo stile ‘slow’ della squadra. Non si può nemmeno dire che Thornton e soci non si impegnino. Ma i fischi finali sono stati tutto sommato meritati quasi quanto quelli che hanno accolto il presidente della Fip Gianni Petrucci, capitato a Pesaro per la premiazione della famiglia Scavolini in occasione della conclusione delle celebrazioni per i 70 anni della società.

Applausi meritatissimi per Valter e per la moglie del compianto Elvino Scavolini, fischi e borbottii per tutti gli altri, di fronte all’ennesima prestazione a strappi in un basket complessivamente modesto, con troppi passaggi a vuoto per portare a casa la pagnotta contro una Dolomiti abbordabile ed in confusione quasi quanto i pesaresi.

di l.lu.