A Maggio pioggia raddoppiata rispetto alla media

Il “Barometro del Serpieri” mette a confronto le precipitazioni recenti con quelle dei decenni passati I mesi precedenti: Gennaio 2015, Febbraio 2015, Marzo 2015, Aprile 2015, il report sul 2014

Il Barometro del Serpieri

Il Barometro del Serpieri

Urbino, 16 giugno 2015 - L’Estate è iniziata con belle e calde giornate, ed è avanzata poi così velocemente che già si sono manifestate situazioni meteo tipiche di agosto: temporali e trombe d’aria.

Superata questa fase torneranno azzurri cielo e mare.

Le colline sono ancora screziate dal giallo delle ginestre; i campi di grano maturo ed i girasoli in fiore, con tonalità diverse, aumenteranno via via il giallo nel paesaggio. Maggio è stato splendido nei primi venti giorni, con precipitazioni praticamente assenti (1,2 mm in 5 ore di pioviggine).

Poi c’è stata l’intensa perturbazione che in sole 24 ore (fra le ore 03 del 22 e le 03 del 23) ha scaricato ben 99 mm di pioggia incessante; l’instabilità si è poi protratta con pioggia intermittente.

Dopo 2 giorni di pausa altri 25 mm sono caduti fra la notte e la mattinata del 27 portando il totale mensile a 135,8 mm, oltre il doppio della media, che è di 64 mm circa.

Le temperature roventi delle prime due decadi, rispettivamente di +5° C e +4° C oltre le medie del periodo, sono notevolmente scese con l’arrivo delle precipitazioni: la terza decade ha infatti registrato -1,5° C sulla media, portando i valori complessivi mensili a +2,5° C.

Riguardo alle precipitazioni dei primi cinque mesi del 2015, notiamo che solo gennaio, con 37 mm, è stato scarso di acqua.

In “Barometri” recenti più volte ci siamo occupati delle precipitazioni molto abbondanti degli ultimi cinque anni, il cui impatto sul territorio è ancora testimoniato dalle tante frane e strade sconnesse o interrotte che molto danneggiano i cittadini, irritati ora per le inerzie delle amministrazioni locali più che per il cattivo tempo. Abbiamo qualche motivo che ci spinge ad essere ottimisti sul fronte frane ed in genere sulla stabilità geologica delle nostre colline per i prossimi anni: orsù, affrontiamo temerariamente l’argomento, quasi con la spavalderia delle previsioni ortofrutticole, ché tanto di un nostro eventuale errore tra qualche anno nessuno avrà memoria!

Il nostro ragionamento parte dalla constatazione che i cambiamenti climatici iniziati a fine anni ’80 dello scorso secolo hanno interessato per certo le temperature, il cui aumento è testimoniato oltre che dai numeri dal succedersi di molti inverni miti e di estati quasi sempre caldissime. Recentemente si è iniziato a discorrere di “tropicalizzazione” del nostro clima locale. In effetti si sono registrati più volte fenomeni piovosi violenti e prolungati.

Tuttavia, la quantità annuale delle precipitazioni non sembrerebbe essere influenzata dal global warming: confrontando le medie dei periodi 1950-1990 e 1991-2009, relative alla stazione di Urbino, non troviamo variazioni significative. Solo quando calcoliamo le medie degli ultimi cinque anni, tra i quali solo il 2011 è stato moderatamente secco, troviamo un incremento importante delle precipitazioni.

Turisti divisi tra pioggia e desiderio di fare le foto a Palazzo Ducale

Turisti divisi tra pioggia e desiderio di fare le foto

Se è vero, come qui ipotizziamo, che l’aumento delle temperature non è in stretta correlazione con le precipitazioni, possiamo ritenere che i quantitativi elevati degli ultimi anni rientrino in un quadro di variabilità ciclica più volte osservato negli ultimi secoli.

Ad esempio, si sta riproponendo un andamento simile a quello degli anni 1900-1909. Perciò, e concludiamo, a questi anni umidi potrebbero succedersi, riportando il quadro nella media, alcuni anni (non necessariamente consecutivi) decisamente avari di precipitazioni; i terreni franosi si consoliderebbero e l’attenzione ed il disappunto si potrebbero allora indirizzare sui danni provocati dalla siccità! In media stat virtus.

Purtroppo non ci si può aspettare che piova il giusto tutti gli anni. Vox populi, tanto per continuare ad usare il latinorum degli azzeccagarbugli nelle schiere dei quali ci siamo nell’occasione arruolati, afferma che (G)iusto… è morto!

Considerando tuttavia che, come da premessa, la nostra potrebbe essere una previsione temeraria, possiamo sempre sperare in una sua provvidenziale ricomparsa.