Perricci e il conflitto d’interesse: "Tre consiglieri da sanzionare". La reazione: "Falso, tutto regolare"

Accuse, con esposto inviato alla procura di Corte dei Conti e Anac, anche alla Frenquellucci. Ma le illazioni su alcuni suoi parenti sono del tutto immotivate. L’assessora: "Io la querelo".

Perricci e il conflitto d’interesse: "Tre consiglieri da sanzionare". La reazione: "Falso, tutto regolare"

Perricci e il conflitto d’interesse: "Tre consiglieri da sanzionare". La reazione: "Falso, tutto regolare"

La candidata a sindaco Pia Perricci è partita da un’idea. Ottenere tutti gli atti riguardanti gli acquisti diretti fatti dal Comune negli ultimi cinque anni. Quelli ’sospette’ li ha inviati a Corte dei Conti, Anac e Ispettorato per la funzione pubblica. Riguardano i consiglieri Anna Maria Mattioli, Alessandra Cecchini e il presidente del consiglio comunale Marco Perugini. Ognuno di loro ha quote azionarie e ruoli in tre società che risultano fornitrici dell’amministrazione rispettivamente di materiale edile e di gadget come le statuette di Rossini. Le cifre di vendita sono state modeste (1044,0 euro per la Edilsole della Mattioli, 2761,5 per la Cecchini srl, 819,4 euro per la Creattività srl di Perugini). La merce è passata di mano tra il 2019 e il 2021. L’avvocatessa Perricci aveva poi sostenuto che anche l’assessora Francesca Frenquellucci avrebbe permesso che il Comune facesse affari col marito ma ha sbagliato mira perché non è vero. Per questo, la Perricci ha fatto marcia indietro scrivendo un nuovo comunicato per affermare che sulla Frenquellucci si era sbagliata.

Ma intanto, il legale dell’assessora Frenquellucci ha inviato una nota per annunciare una querela per il reato di calunnia nei confronti della candidata sindaca Pia Perricci, in quanto ha "avanzato illazioni destituite da ogni fondamento".

Anche le consigliere Pd Mattioli e Cecchini hanno inviato una nota: "Siamo tranquille. Abbiamo agito in completa trasparenza e nel rispetto della legge e ci riserviamo in ogni caso di approfondire nelle opportune sedi l’oggetto del contendere non appena avremo effettiva conoscenza di quanto esposto, ma evidenziamo sin da ora che trattasi di un chiaro tentativo di screditare gli avversari politici".

Il presidente del consiglio comunale Marco Perugini scrive: "Al netto della discutibile scelta di muovere accuse calunniose verso l’ente e i suoi amministratori invece di porre un confronto sui contenuti, specifico alcune elementari considerazioni. La prima è che il riferimento al presunto articolo violato è inesatto, riguarda l’incompatibilità tra amministratore dell’ente e amministratore di società partecipate dall’ente o società private con le quali l’ente ha un rapporto economico continuativo e ripetuto nel tempo (per evitare conflitto di interesse tra la funzione pubblica e quella privata, fattispecie assolutamente non riconducibile al caso in questione). Della società citata, il sottoscritto è solamente socio e non amministratore. L’azienda è stata individuata legittimamente come fornitore per l’acquisto di beni per 819,49 euro, con atto dirigenziale di cui il sottoscritto non era a conoscenza (e non poteva quindi determinare il buon esito della procedura). È stato fra l’altro l’unico rapporto commerciale che la ditta ha avuto con il Comune di Pesaro in 5 anni. Mai è stata sollevata un’obiezione sulla correttezza delle procedure. Esprimo il mio rammarico nel costatare che l’avvocata Pericci muove accuse prive di fondamento volte solo a diffamare l’operato del Comune di Pesaro e la mia azione amministrativa caratterizzata da trasparenza e ricerca dell’interesse collettivo. Perricci dovrebbe sapere che vi è una netta separazione di funzioni tra gli amministratori e i dirigenti, unici responsabili delle procedure tra cui quelle relative agli affidamenti per l’acquisto di beni".

ro.da.