Scontro in Tv sui vaccini, Burioni denuncia Red Ronnie

L’immunologo contro il dj per "le illazioni pubblicate su facebook"

L’immunologo pesarese Roberto Burioni protagonista in Tv di uno scontro con Red Ronnie

L’immunologo pesarese Roberto Burioni protagonista in Tv di uno scontro con Red Ronnie

Pesaro, 17 maggio 2016 - Non si placano le polemiche sui vaccini dopo il dibattito andato in onda giovedì sera a Virus, la trasmissione condotta dal giornalista Nicola Porro in prima serata su Rai2.

Per chiudere definitivamente la diatriba, che nel frattempo si è trasferita sui social sollecitando migliaia commenti, l’immunologo pesarese Roberto Burioni ha deciso di querelare Red Ronnie per le affermazioni contenute in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook nella serata di domenica che lasciava intendere un interesse privato dell’immunologo nella sua difesa ai vaccini.

L’eventuale risarcimento, ha dichiarato il medico del San Raffaele sui social, andrà «a favore dei programmi vaccinali nei paesi in via di sviluppo». Durante la puntata Red Ronnie aveva sostenuto che «è demenziale far vaccinare obbligatoriamente i bambini», insinuando che esista un legame tra la vaccinazione e l’autismo.

Burioni aveva immediatamente replicato, ritenendo le sue affermazioni gravissime e pericolose per la salute pubblica.

Lo scontro ha provocato la reazione del senatore Pd Francesco Verducci che ha presentato un’interrogazione alla commissione di vigilanza Rai, a cui si è associata la protesta di medici e scienziati che hanno scritto una lettera al ministro alla Salute, Beatrice Lorenzin.

«Red Ronnie faccia come Elvis Presley – chiosa il suo post Burioni - che nel 1956 si impegnò attivamente nel promuovere la campagna Usa contro la poliomielite sottoponendosi alla vaccinazione davanti a fotografi e telecamere negli studi della CBS di New York, facendo impennare le adesioni e contribuendo alla scomparsa di questa terribile malattia che nel 1952 aveva fatto registrare negli usa 58.000 casi. Nel 1962 i casi di poliomielite, anche grazie ad Elvis Presley, erano scesi a 910».