Licenziamenti Western Atlas, l'azienda offre 5000 euro a ogni lavoratore

L’ultimo incontro tra i vertici dell’azienda e i sindacati nella sede della Provincia. I sindacati si sono rifiutati di sottoscrivere l’accordo

PAURA Lavoratori in sciopero davanti alla sede dell’azienda ad agosto

PAURA Lavoratori in sciopero davanti alla sede dell’azienda ad agosto

Ravenna, 22 novembre 2016 – Ieri si è tenuto nella sede della Provincia l’ultimo incontro tra i vertici aziendali e i sindacati territoriali nel merito della procedura di licenziamento di 46 dipendenti avviata da Western Atlas, azienda del gruppo Baker Hughes.

L’azienda ha presentato quello che ritiene essere il piano di gestione dell’impatto sociale offrendo la cifra di 5.000 euro a lavoratore.

I sindacati hanno esplicitato l’assoluta indisponibilità a sottoscrivere un accordo in questi termini e ribadito l’incomprensibilità delle scelte aziendali, totalmente incoerenti con il percorso di riorganizzazione attuato dall’azienda stessa per affrontare la crisi che ha colpito l’intero settore negli ultimi anni.

«In questi ultimi anni di crisi abbiamo incontrato e conosciuto tanti imprenditori - dicono Filctem Cgil e Uiltec Uil - ma mai ci era capitato di trovarci di fronte a tanto sprezzo delle istituzioni e della normativa come in questo caso: le scelte scellerate del management russo rischiano di mettere all’angolo Baker Hughes in Italia, proprio quando la notizia dell’acquisizione del gruppo da parte della General Elettric delle settimane scorse aveva portato una ventata di positività e ottimismo per il futuro dei 46 lavoratori di Ravenna e i 180 rimasti a Pescara e nelle sedi operative di Viggiano e Catania che, ricordiamo, erano circa 350 nel 2011».