Porto, traffici in forte calo, ma a febbraio una lieve ripresa: "Paghiamo ritardi e cambi di rotta"

A fronte di di quasi un -20% a gennaio, il mese successivo ha registrato un incremento dello 0.6%. Petrosino di AdSP: "Difficile dire se si consoliderà questo rimbalzo, nord Adriatico penalizzato". .

Porto, traffici in forte calo . Ma a febbraio una lieve ripresa: "Paghiamo ritardi e cambi di rotta"

Porto, traffici in forte calo . Ma a febbraio una lieve ripresa: "Paghiamo ritardi e cambi di rotta"

Ravenna, 12 marzo 2024 – Lo scorso gennaio il porto di Ravenna ha registrato un traffico di 1,76 milioni di tonnellate di merci: il 19,3% in meno rispetto allo stesso mese del 2023. Dalle prime stime si prospetta per febbraio una movimentazione di poco superiore ai 2 milioni di tonnellate, in lieve aumento (+0,6%). Di conseguenza, la movimentazione complessiva per il primo bimestre del 2024 dovrebbe assestarsi sui 3,8 milioni di tonnellate, in diminuzione del 10,2% sul 2023. Il calo va collocato all’interno di una situazione che "sconta il pieno manifestarsi degli effetti della crisi di Suez che sta creando grossi problemi a tutta la catena di approvvigionamento globale e, in particolare, ai traffici marittimi, con conseguenze economiche disastrose sia a livello mondiale che italiano", spiegano dall’Autorità di sistema portuale.

"Nota positiva – commenta il direttore operativo dell’AdSP, Mario Petrosino – è l’ottimo febbraio 2024, superiore allo stesso mese del 2023 già buono a sua volta. Difficile dire se e come si consoliderà questo rimbalzo. Purtroppo, a gennaio si sono verificate le preoccupazioni espresse a fine anno". Per l’AdSP "riduzione dell’import-export di merce, ritardi e cambi di rotta, aumenti nei costi del trasporto marittimo e delle sue assicurazioni stanno penalizzando i porti del Nord Adriatico". La crisi di Suez ha colpito anche il porto di Ravenna "che importa dal Medio ed Estremo Oriente soprattutto prodotti metallurgici e che, pur non avendo servizi container diretti con il Far East, ha comunque collegamenti feeder con i maggiori hub portuali situati nel Mediterraneo". "In febbraio – sottolinea Petrosino – per tutte le categorie merceologiche si stima un segno positivo, anche per quelle che nei mesi scorsi hanno visto grosse difficoltà. In calo si prevedono solo gli agroalimentari e i prodotti chimici liquidi. Ma è impossibile sulla base della situazione generale fare previsioni per il futuro". In dettaglio, nel mese di gennaio la flessione complessiva di sbarchi e imbarchi è stata rispettivamente del 21,5% e dell’1,3%. Significativa la riduzione dei volumi dei materiali da costruzione (-57,5%), con le materie prime per la produzione di ceramiche di Sassuolo che segnano un -61,6%. In diminuzione le merci varie e rinfuse secche (-24,4%). Particolarmente negativo l’andamento nella movimentazione dei cereali, in calo del 38%, delle farine -66,4% e degli oli animali e vegetali -32,3%. Buono il dato dei semi oleosi in crescita del 13,7%.

Nel settore delle rinfuse liquide l’incremento è del 3,1% dovuto al rialzo del 4,2% dei prodotti petroliferi. Crescono anche i prodotti chimici (+17,3%) ed è ottima la performance dei concimi in aumento del 153,1%. Le merci varie trasportate in container sono diminuite del 30,9% con i contenitori in calo del 30,1%. Segno meno per la merce movimentata dai rotabili (-19,1%.) come la linea traghetti Ravenna-Brindisi-Catania: i pezzi sono in deciso calo (-25,5%). Positivo andamento dell’automotive, dovuto al fatto che da aprile 2023 è partito l’accordo con la BMW per le auto da esportazione.