Telefoni vietati a caccia, si pensa a una raccolta firme

La Federcaccia convocherà a breve il consiglio direttivo. Pri e Lega Nord si schierano con le ‘doppiette’

A caccia col cellulare (foto di repertorio Corelli)

A caccia col cellulare (foto di repertorio Corelli)

Ravenna, 25 agosto 2016 - La Federcaccia di Ravenna convocherà a breve il consiglio direttivo per deliberare il ricorso in appello al Consiglio di Stato dopo la sentenza del Tar che ha respinto la richiesta dei cacciatori di poter utilizzare il cellulare durante l’attività venatoria, salvo i divieti già in essere per quanto riguarda l’organizzazione delle battute di caccia e l’impiego come richiamo per i volatili. «Mi sembra che non si tratti di una sentenza basata su parametri giuridici, ma su valutazioni politiche» ha ribadito anche ieri il presidente della Federcaccia, Dante Gianstefani. «Portare il cellulare è un diritto - ha aggiunto –, una prassi che fa parte della nostra vita quotidiana».

Durante la prossima riunione del consiglio direttivo si discuterà dell’eventualità di avviare anche a Ravenna una raccolta di firme a sostegno di una petizione contraria al contenuto del Calendario venatorio, laddove afferma che «è vietato l’impiego di strumenti di comunicazione radio o telefonica nell’esercizio dell’azione di caccia, salvo quanto previsto dal comma 3 dell’art 22 del R.R. n. 1/2008 e nei casi in cui risulti di primaria importanza tutelare la salute personale». La petizione – secondo il pensiero della Federcaccia – dovrebbe essere rivolta soprattutto ai familiari dei cacciatori: senza il cellulare i congiunti non sono raggiungibili per comunicazioni importanti.

Pri e Lega Nord si schierano, intanto, con i cacciatori. I consiglieri comunali dell’Edera, Giannantonio Mingozzi e Chiara Francesconi, ribadiscono la loro contrarietà alle disposizioni della Regione e la disponibilità a sostenere la raccolta di firme per un eventuale ricorso al Consiglio di Stato. «Siamo solidali con Federcaccia, Libera Caccia e tutti coloro che ritengono questo divieto della Regione frutto di pregiudizi e non di un’analisi serena delle responsabilità che si assumono i cacciatori e la loro volontà di rispettare leggi e buon senso: qualora si decida di raccogliere le firme a sostegno del ricorso al Consiglio di Stato, siamo disponibili fin da ora ad impegnarci affinché una decisione così esagerata venga rivista, a partire dal rischio potenziale che ogni controllo divenga fonte di diatribe tra gli stessi cacciatori e chi è deputato a controllare». «La caccia è alle porte, ma dall’assessorato ad agricoltura caccia e pesca, che aveva promesso una circolare attuativa per ‘correggere e aggiustare’ l’assurdo divieto ai cacciatori di usare il cellulare durante le battute di caccia, nessuna buona notizia». Massimiliano Pompignoli e Andrea Liverani, consiglieri regionali della Lega Nord, si schierano con i cacciatori romagnoli e sollecitano la Regione a un tempestivo cambio di rotta. «Continueremo ad appoggiare i cacciatori nella loro battaglia - affermano – portando i loro pensieri e perplessità all’attenzione dell’ente finché non avranno ottenuto risposte e variazioni al calendario venatorio adeguate alle loro esigenze, tenuto conto anche delle opinabili recenti decisioni della giustizia amministrativa».

lo. tazz.