Cooperante ucciso in Bangladesh, il sindaco di Casola: "Sognava di vivere in Romagna"

Cesare Tavella aveva acquistato un podere a Castellaro. Iseppi: "Quello che è successo è scioccante" Tavella sul web: la vita è breve, va goduta in modo sano FOTO Diario di viaggio

Cesare Tavella, il cooperante ucciso a Dacca (Ansa)

Cesare Tavella, il cooperante ucciso a Dacca (Ansa)

Casola (Ravenna), 29 settembre 2015 - "Quello che è successo mi ha scosso molto. Cesare Tavella (foto) aveva il sogno di vivere in questa parte della Romagna con la sua famiglia. Il mio messaggio di cordoglio va ai familiari". E' il messaggio di Nicola Iseppi, sindaco di Casola Valsenio, Comune del Ravennate dove il cooperante italiano 50enne ucciso da uomini armati a Dacca, in Bangladesh, aveva acquistato anni fa un podere.

E proprio sulle colline fuori dal centro del paese in località Castellaro, il cooperante aveva ristrutturato un casolare dove tornava nei periodi di pausa dalle missioni all'estero. Il terreno, poi, lo aveva affittato dedicandosi all'attività di cooperante. "Personalmente non lo conoscevo - ha detto Iseppi intervistato dall'Agi - e non era frequentemente a casa essendo spesso fuori in missione. Credo che l'ultima volta che si era fermato a Casola Valsenio fosse stato a Ferragosto. E' scioccante quello che è successo".

Fonte Agi