25 aprile, Boldrini e Schulz cantano Bella Ciao

La presidente della Camera al Museo Cervi: "Il 25 buon auspicio per l'Italicum? Me lo auguro". Schulz: «Una vergogna che Mediterraneo muoiano persone. Manteniamo la memoria dello squallore che la Germania nazista ha portato all'Italia"

Museo Cervi: l’abbraccio tra Laura Boldrini e Martin Schulz

Museo Cervi: l’abbraccio tra Laura Boldrini e Martin Schulz

Reggio Emilia, 25 aprile 2015 - «Un luogo simbolo di libertà, coraggio e resistenza». Così Laura Boldrini, presidente della Camera, ha detto arrivando a piedi al Museo Cervi di Gattatico per i 70 anni della Festa della Liberazione, dov’è stata accolta da applausi e strette di mano ().

È arrivato in auto invece Martin Schulz, presidente del Parlamento Europeo, che ha incontrato i ragazzi della School of Democracy: «È una vergogna che nel Mediterraneo muoiano persone ogni giorno. Il compito dell’Europa è evitare che risorgano razzismo e xenofobia come ai tempi del nazismo».

Arrivati anche Gianni Pittella, presidente del gruppo S&D al Parlamento Europeo e l’onorevole Cecile Kyenge. Molti i reggiani ma anche le persone venute da fuori città e anche dall’estero.

Il 25 aprile un buon auspicio per la settimana complicata che si apre alla Camera, con l'arrivo dell'Italicum? "Me lo auguro, me lo auguro anch'io". Cosi' ha detto la presidente Boldrini. "Oggi dobbiamo dire che la liberta'che noi abbiamo e' frutto di tutto questo - ha detto ancora Boldrini riferendosi al sacrificio per la liberta' dei protagonisti della Resistenza - ci deve indurre a partecipare alla vita politica e alla vita democratica, perche' queste persone ci hanno regalato la democrazia e questo dono va salvaguardato".

Nel pomeriggio sia Boldrini che Schulz hanno cantato Bella Ciao. La presidente della Camera ha puntato molto sull'accoglienza.

«Vogliamo e dobbiamo mantenere la memoria dello squallore che la Germania nazista ha portato all'Italia e all'Europa, la memoria dei crimini malvagi commessi ad Auschwitz e anche altrove». Lo ha detto, intervenendo a Casa Cervi, il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz. «La responsabilità di mantenere la promessa del mai più - ha detto - è della nostra generazione e di quelle future. E da questo ricordo che nasce la responsabilità di proteggere l'integrazione europea, che fu la risposta alle guerre e agli omicidi commessi nella prima metà del secolo scorso. L'Europa ha tenuto a bada i vecchi demoni, che però sono ancora in vita, si chiamano antisemitismo, razzismo, ultranazionalismo e islamofobia. Ma sono commosso - ha detto - che un tedesco possa essere qui ed essere accettato, perché qualche anno fa non sarebbe stato scontato. Questo ci mostra quanta strada abbiamo fatto tutti noi insieme». Al termine dell'orazione, Schulz ha letto, in italiano, la celebre epigrafe di Calamandrei sulla Resistenza.