«Tra risse, questuanti molesti e ubriachi»

Via Emilia San Pietro, i commercianti raccolgono le firme. «Il Comune intervenga»

Uno scorcio di via Emilia San Pietro: i titolari di attività lamentano problemi di lunga data

Uno scorcio di via Emilia San Pietro: i titolari di attività lamentano problemi di lunga data

Reggio Emilia, 23 ottobre 2016 – Senso di abbandono e problemi di sicurezza: è quanto lamentano i commercianti di via Emilia San Pietro, che si stanno mobilitando per chiedere maggiore attenzione a questa parte del centro storico, che da tempo, in realtà, versa in questa condizione. I titolari di attività, coordinati dal gestore della tabaccheria ‘Baby market’, hanno sottoscritto quest’estate una petizione, che ha raccolto una trentina di firme, consegnate alla questura. A quest’iniziativa ha fatto seguito una lettera inviata allo stesso ente e un incontro con il questore Isabella Fusiello nel quale i titolari hanno illustrato la situazione in cui versa la zona. «Il questore si è detto disponibile a collaborare con noi e a dispiegare maggiori forze. In effetti abbiamo visto che ci sono più controlli da parte della polizia di Stato. Tuttavia i problemi permangono».

Scillia scende nel dettaglio: «Questa parte del centro storico è abbandonata a se stessa. Si verificavano e continuano a succedersi, anche in questi giorni, risse e schiamazzi. Ci sono spesso persone ubriache che bivaccano davanti ai nostri negozi. Questa condizione si protrae da tempo e ha portato alla desertificazione commerciale».

I TITOLARI dei negozi intendono insistere nel chiedere interventi per via Emilia San Pietro perché l’attenzione non decada: «Visto che i problemi sono tutt’altro che risolti e continuano a verificarsi, chiederemo un incontro agli assessori comunali e anche alla polizia municipale». Altre due questioni stanno creando non poche difficoltà. Tra queste, la presenza stabile di mendicanti che, secondo i titolari, chiederebbero l’elemosina in modo molesto e tenterebbero di rubare: «Entrano nelle nostre attività, chiedono soldi, importunano i clienti e qualche volta cercano di portare via qualcosa – spiega Scillia –. Questa situazione non si verifica soltanto qui ma anche in via Giorgione».

Così sotto i suggestivi portici, man mano che ci si avvicina a piazza del Tricolore, il senso di decadenza aumenta. E comportamenti maleducati e anche pericolosi sconfinano nel mancato rispetto delle norme della circolazione stradale. Accanto a chi cammina sotto le volte, infatti, c’è chi pedala e non dovrebbe, così come segnalano anche i cartelli appesi in loco. Qualche volta si verificano situazione pericolose, come quella avvenuta qualche giorno fa, di cui è stato testimone lo stesso Scillia. «È arrivato un uomo in bici, sotto i portici: pedalava fortissimo e ha investito un commerciante. Quest’ultimo è caduto a terra e si è ritrovato una ferita sanguinante a un sopracciglio. È accorsa la polizia, ma quell’uomo è sfrecciato via e credo non lo abbiano più trovato». Facciamo una passeggiata sotto i portici anche noi: in cinque minuti vediamo più persone in bici fare lo slalom in mezzo alla gente, accanto ad alcuni questuanti che chiedono l’elemosina, seduti a terra, seppur senza importunare.

ANCHE un’altra commerciante titolare di un negozio di abiti derubato pochi giorni fa, ‘Eye2eye’, ha sottoscritto la petizione e lamenta non soltanto l’incuria in cui versa la zona, ma anche, a suo dire, «la scarsa valorizzazione delle nostre proposte commerciali – afferma la titolare Rosella Paparella –. Proprio oggi (ieri, ndr) c’è il mercatino. Ma la proposta commerciale è scarsa: merce venduta a un euro, di bassa qualità, evidentemente riciclata. Iniziative organizzate in questo modo non aiutano certo a rilanciare chi lavora stabilmente in centro».