La Diocesi mette in vendita il castello di Rossena

Il sindaco di Canossa: "Impossibile acquistarlo di questi tempi, la gestione costa troppo"

Il castello di Rossena

Il castello di Rossena

Reggio Emilia, 27 agosto 2014 - AAA compratori per il castello di Rossena Cercansi. Uno dei luoghi più suggestivi dell’epoca matildica, è stato messo in vendita dal proprietario che è la Diocesi di Reggio. L’annuncio appare sul sito internet del manufatto: http://castleofrossena.com/it/.

Da tempo la Curia reggiana ha deciso di vendere questa splendida struttura praticamente intatta grazie anche alla manutenzione ottimale che la proprietà ha sempre effettuato. Ma ora i costi di gestione diventano troppo onerosi anche rispetto al periodo di difficoltà che stiamo attraversando, e certamente vi sono delle priorità.

«Il castello di Rossena è un gioiello di architettura unico in Europa. Si legge - nel sito internet – visitarlo è una esperienza straordinaria e ancora di più lo è soggiornarvi». Come detto è perfettamente conservato e si trova in ottimo stato, grazie ai recenti lavori di ristrutturazione, svolti con l’intervento dello Stato. 

«Se cerchi una proprietà di lusso in Italia, il castello medievale di Rossena è in grado di stupirti per prestigio, storia e collocazione privilegiata. Parti subito alla scoperta!», questo l’appello per chi è intenzionato all’acquisto.

Acquisto che non è proponibile per il Comune. «Oggi più che mai – spiega il sindaco di Canossa Enzo Musi – un comune come il nostro non si può permettere un acquisto simile. Ma sarebbe davvero un peccato perdere questo pezzo della nostra storia. Certo ci vorrebbe l’intervento dello Stato, anche se dirlo oggi può sembrare fuori luogo. Magari ci fosse qualche fondazione che ha a cuore il patrimonio storico del nostro paese, interessata ad acquistare questo casello rimasto praticamente intatto, e con un borgo spettacolare: sarebbe davvero splendido. Faccio un appello in tal senso, capisco che il periodo non è dei migliori, ma aiutateci a tenere questo nostro patrimonio storico». 

«Il problema – conclude Musi – è certamente la gestione molto dispendiosa, non è tanto l’acquisto in sé, che noi come Comune avremmo anche potuto pensarci, ma poi non saremmo stati in grado di gestirlo».  Insomma la speranza anche del sindaco, è che ci sia un acquirente intenzionato seriamente a tenerlo nelle migliori condizioni per non buttare via un altro nostro pezzo di storia.