Gruppo di controllo su WhatsApp: «Così ci difendiamo dai ladri»

L’idea di Marco Quaranta coinvolge 15 famiglie di Casale di Rivalta

WhatsApp (Foto di repertorio Ansa)

WhatsApp (Foto di repertorio Ansa)

Reggio Emilia, 3 settembre 2015 - STANCHI dei furti in casa, hanno deciso di creare un gruppo di vicini di casa che si aiutano a vicenda per garantire la sicurezza nella loro strada. Succede a Casale di Rivalta e il promotore dell’iniziativa è Marco Quaranta (foto), 45 anni, rappresentante.

Come è nata quest’idea?

«Dopo gli ennesimi furti e leggendo anche sul Carlino di altri gruppi di vicinato che si erano formati contro i ladri, ho deciso di provare a sperimentare questa cosa. Ho inviato una lettera ai vicini di casa che hanno cominciato ad aderire».

In cosa consiste il controllo?

«Abbiamo aperto una chat su WhatsApp che si chiama appunto ‘Gruppo di Controllo’. Ora siamo circa una quindicina di famiglie di due strade a Casale di Rivalta e ci teniamo in contatto con quella».

Ma cosa fate materialmente per garantire la sicurezza? Ronde?

«Assolutamente no. Se sentiamo un allarme che suona, mentre prima ci infastidiva e si chiudeva la finestra, ora scendiamo in strada per cercare di capire di chi è. Lo contattiamo su WhatsApp e, nel caso non sia in casa, allertiamo le forze dell’ordine».

Vi è mai capitato di trovarvi di fronte ai ladri?

«Un paio di mesi fa è suonato l’allarme di un nostro vicino che sapevamo essere fuori Reggio. Abbiamo chiamato subito i carabinieri. I ladri hanno fatto appena in tempo a forzare le persiane di una finestra e poi sono scappati».

Intervenite solo sugli allarmi?

«Beh, per essere efficace il gruppo, le abitazioni devono almeno avere l’allarme. Ma non usiamo la chat solo per quello».

Cos’altro fate?

«Se notiamo auto sospette nella zona le fotografiamo e facciamo girare la foto sul gruppo, in modo tale che si presti maggiore attenzione. Poi ho una app che, attraverso il numero di targa, permette di individuare se si tratta di un’auto rubata o sprovvista di assicurazione. Nel caso di siano irregolarità, chiamiamo le forze dell’ordine».

Utilizzate anche telecamere?

«Quello sta a ogni abitante decidere se vuole installarla per la sua abitazione oppure no. Anche come deterrente, noi abbiamo comunque affisso nella zona cartelli in cui si segnala la presenza delle telecamere e, soprattutto, della vigilanza del vicinato».

Da quanto tempo siete attivi?

«Circa un anno. Sono partito subito dopo l’estate, dopo che nella zona c’erano strati diversi colpi»

E in questo tempo siete stati vittima di furti in abitazione?

«A parte il tentativo sventato alcuni mesi fa, nessuno del gruppo ha subito furti nell’ultimo anno. I ladri, circa tre giorni fa, hanno ‘visitato’ la casa di una famiglia che abita in una via qui vicino. Ci ha subito chiesto la possibilità di entrare nel nostro gruppo. Ovviamente ora dovrà installare l’allarme».

Siete un gruppo in crescita?

«Sì, ma le dimensioni devono rimanere ridotte e comprendere piccole realtà. Il nostro sistema non è più efficace, per esempio, scatta l’allarme a oltre un chilometro di distanza. Sarebbe, però, bello che nascessero tanti piccoli gruppi di quartiere. Anche perché noi vicini prima non ci conoscevamo nemmeno, ora andiamo ogni tanto tutti quanti a cena insieme».