Castelnovo Monti, branchi di lupi attaccano gli allevamenti. Strage di un gruppo di daini

Allarme Coldiretti. L'ultimo assalto l'altra notte a Gnana, potrebbero essere cani inselvatichiti

Lupi a ridosso di zone abitate

Lupi a ridosso di zone abitate

Castelnovo Monti (Reggio Emilia), 25 agosto 2015 - Allarme Coldiretti per la presenza di branchi di lupi nei pressi delle aziende agricole nel territorio di Castelnovo Monti. È della notte scorsa l’aggressione da parte di un branco di lupi o cani inselvatichiti, non meglio identificati, di alcuni animali allevati all’aperto e custoditi nei recinti di un’azienda agricola nei pressi di Castelnovo ne’ Monti. «Si tratta di una situazione pericolosa - scrive Coldiretti - che se gestita adeguatamente sin dal suo esordio potrà essere contenuta e limitata nei danni».

Un branco di lupi ha sbranato sei daini allevati nel recinto di un’azienda agricola a Gnana e inseguito una mandria di manze allevate all’aperto. Una di queste si è ferita gravemente tanto che è stato necessario abbatterla.

«Molte aziende agricole di montagna si sono strutturate per tenere i bovini all’aperto investendo, come scelta per il loro futuro, su un’agricoltura a minor impatto ambientale, sul miglioramento del benessere animale e della qualità delle produzioni e sulla valorizzazione delle aree a pascolo – commenta Assuero Zampini, direttore della Coldiretti reggiana -. Ma ora le aziende si trovano costrette a riportare le bovine all’interno delle strutture per paura di altri attacchi».

«Servono provvedimenti urgenti – commenta Giuliano Guglielmi, il produttore che ha subito l’ultimo attacco – perché conviviamo tutte le notti con questi branchi nei cortili. Le persone della mia zona di notte non escono perché hanno paura per la loro incolumità e non solo per quella dei propri animali. Oltre a fronteggiare il danno diretto subito dalle aggressioni, che si può stimare tra i 2000 e i 2500 euro, ora mi trovo a dover gestire i costi di una riorganizzazione dell’allevamento con il mantenimento in stalla delle manze, valutabile in alcune migliaia di euro». La situazione pericolosa allarma e preoccupa anche chi frequenta i boschi della zona per raccogliere castagne o funghi mettendo a rischio la tenuta dell’area boschiva con provocando abbandono e degrado.

«Di solito l’attacco di un lupo è occasionale e sporadico – continua con preoccupazione Guglielmi – e di rado avviene così a ridosso di area abitate. Queste scorribande che continuano ogni notte da settimane ci lasciano perplessi sulla natura degli animali coinvolti e ci fanno temere il peggio per il prossimo futuro delle nostre aziende e del nostro territorio. Il lupo infatti ha una capacità riproduttiva elevata e non ha un predatore naturale».