Camisasca sposta la messa per il Duce: "Resistenza, a Villa Minozzo sacrificio di sangue"

La celebrazione di suffragio era stata fissata per sabato alle 16 nella chiesetta di Carù

Reggio Emilia, il vescovo Camisasca (Foto Artioli)

Reggio Emilia, il vescovo Camisasca (Foto Artioli)

Reggio Emilia, 27 aprile 2016 - Il vescovo fa spostare la messa di suffragio per Benito Mussolini. Monsignor Massimo Camisasca interviene direttamente in quello che è stato un caso che ha fatto fragore a Villa Minozzo.

Cioè quel bollettino parrocchiale con sopra il nome del Duce, distribuito dopo la messa della domenica, che indicava una celebrazione di suffragio per Mussolini, fissata per sabato 30 aprile alle 16 nella chiesetta di San Michele a Carù.

«Il vescovo Massimo Camisasca - spiega dunque il comunicato della diocesi -, riaffermando che è dottrina consolidata della Chiesa il suffragio per i defunti, chiunque essi siano, tanto più quanto più si reputi che essi sono bisognosi di perdono, chiede al parroco che la celebrazione venga spostata per evitare ogni possibilità di strumentalizzazione politica di un momento che deve restare esclusivamente religioso».

Ma la nota sottolinea anche i valori di quelli che sono i valori della Resistenza, combattuta dai partugiani contro i nazifascisti. «Il vescovo, inoltre - conclude il comunicato -, ricordando il sacrificio di sangue pagato dalle popolazioni di Villa Minozzo durante la Resistenza, chiede a Dio per tutti la grazia della riconciliazione».