Le imprese aviatorie di Italo Balbo dagli Usa a Reggio grazie al talento di Nani Tedeschi

Nell’aula magna dell’università è aperta al pubblico la mostra “Mari e cieli di Balbo“

Una delle opere di Nani Tedeschi su Italo Balbo

Una delle opere di Nani Tedeschi su Italo Balbo

Reggio Emilia, 17 novembre 2014 - La squadriglia di Italo Balbo è atterrata a Reggio Emilia, in una mostra che vede tavole di Nani Tedeschi, artista originario di Castelnovo Sopra ma che ora abita a Pratofotana, ripercorrere quelle imprese aviatorie che tanto hanno infiammato l’immaginario collettivo dell’epoca, era il 1933, e che ancora suscitano stupore per la loro temerarietà.

L’Aula Magna dell’Università di Modena e Reggio, in viale Allegri 9, è luogo dell’esposizione intitolata “Mari e cieli di Balbo”, ha inaugurato sabato 8 novembre ed è curata da Alberto Guarnieri, creatore anche dei testi in base ai quali l’artista reggiano ha realizzato quindici tavole a tecnica mista.

Quest’evento che unisce arte e storia, ha già percorso il tragitto effettuato allora dalla squadriglia di idrovolanti di Balbo, che partì da Orbetello per giungere sino agli Stati Uniti, toccando Islanda e Canada e ha visto le opere di Tedeschi girare il mondo ricevendo consensi, soprattutto negli Stati Uniti, dove Balbo era molto ammirato per la sua audacia.

“E’ stato affascinante riprendere la storia di un uomo che per primo ha capito l’importanza di fare gruppo”, ha spiegato l’artista. “Prima il volo era un evento individuale, mentre Italo Balbo ha rivoluzionato il concetto, creando una compagnia di aviatori esperti, efficienti e con forte spirito di squadra. Per cinque anni ha stupito il mondo con le sue imprese, tracciando una rotta a Nord che, ancora oggi, viene seguita dalle linee che uniscono Usa e Canada”.

Un velo di mistero sulla sua morte, avvenuta nel 1940 a Tobruk, abbattuto da fuoco amico perché scambiato per un aereo inglese, ma c’è chi ipotizza che la vera causa sia stato l’antagonismo con Mussolini riguardo le leggi razziali. “Per questo”, continua Tedeschi, “e stata strana la contestazione riguardo la mostra da parte della comunità ebraica di Chicago. Comunque tutto si è concluso bene e l’esposizione ha avuto là quasi un milione di passaggi”. La mostra reggiana sarà aperta sino al 23 novembre, dal lunedì al sabato dalle 10 alle 23, mentre la domenica dalle 16 alle 23.