Mostre, Emanuele Sferruzza è il talento da scoprire. E il cinema di Hitchcock fa irruzione nell’arte

Tutte le esposizioni più belle della settimana

Alfred Hitchcock in mostra

Alfred Hitchcock in mostra

Reggio Emilia, 25 agosto 2014 - Un talento reggiano tutto da scoprire. Si chiama Emanuele Sferruzza ed è con lui e la sua mostra allestita a Carpi che iniziamo questa settimana il nostro viaggio nell'arte. Come vedremo, il giovane artista prende ispirazione da tre maestri e spiega perché è importante riferirsi almeno a... un vivente! Poi il cinema fa irruzione nelle mostre con l'esposizione dedicata ad Alfred Hitchcock a Parma, occasione imperdibile per i suoi fan emiliani. Infine, la nostra gita fuori porta è a Torino, per ammirare le foto di Fosco Maraini al MAO.

DARK ROOM SILMAR ART GALLERY, CARPI. Emanuele Sferruzza Moszkowicz presenta fino al 30 agosto il progetto Big Time Double Hoola Data Leap, una serie di opere inedite realizzate a tecnica mista negli ultimi mesi. Dopo due anni di studio radicale, fortemente informale, Emanuele Sferruzza apre con i Data Leap a una nuova fase di ricerca. In progressione tra frammenti di ricordi e loro proiezione iconica, utilizzando un linguaggio totalmente irriverente, abbraccia l'ironia come stile principale per condividere la partecipazione di Big Time Double Hoola Data Leap con lo spettatore. Moszkowicz con le sue opere invita gli spettatori a immaginare una doppia spirale che si unisce in un punto per formare una clessidra: a una delle sue estremità si trova un oggetto, un libro per esempio, che si disgrega all'interno di questa elica nei suoi elementi di carta, colla, inchiostro e significato per ritrovarsi dal lato opposto in una vita diversa dalla precedente: in un albero, attorno a cui accadono fisicamente le cose soltanto descritte nel punto di partenza, il libro. Il progetto – due nuclei di dipinti che, appunto, dialogano tra di loro – svelato in esclusiva per lo spazio di Carpi, intende mettere i visitatori di fronte a un "ologramma in grado di ricreare, proiettandolo a sua volta, un nuovo universo progressivo, vivo, infinito", come afferma lo stesso artista. Finissage il 30 agosto, alle 19.30, in galleria.

CHI E'. Durante gli studi ad Amburgo, Emanuele Sferruzza inizia a lavorare nella moda e a collaborare con magazine internazionali tra cui VICE e ad apparire su testate come Rolling Stone o Kill Screen come illustratore. Nel 2012 viene selezionato insieme a Murakami, Yoshimoto Nara e molti altri artisti che definiscono il Pop Surrealismo contemporaneo in una mostra che tocca la 54' Biennale di Venezia. Gli abbiamo chiesto: - Tre artisti che ti hanno influenzato? Ilya Kabakov, Sam Kieth, Paul Gauguin. -Sam Kieth è un fumettista. Consideri il fumetto arte? Si. Ora più che mai nel bene e nel male. -Perché Gauguin? Ha deciso di partire quando ha sentito di doversi muovere oltre. -È una strana triade. Un tizio una volta mi ha detto "se scegli un maestro trovane almeno uno vivo, con quelli morti te la racconti ed è troppo facile". La vita di Kabakov mi è stata raccontata durante la pausa pranzo in mensa da uno studente russo. Mi ha sorpreso e l'ho preso come riferimento a 17 anni.

PALAZZO DEL GOVERNATORE, PARMA. In occasione del 50° anniversario del film Marnie il maestro del brivido torna in scena con la mostra "Alfred Hitchcock nei film della Universal Pictures" ospitata fino al 9 novembre nelle sale del Palazzo del Governatore di Parma in una versione rinnovata e arricchita, dopo il grande successo nella sede di Palazzo Reale a Milano. La mostra, promossa dal Comune di Parma, è realizzata con la collaborazione della UniversalPictures Italia che vanta nella sua library quattordici dei capolavori di Hitchcock in DVD e Blu-ray. Oltre settanta fotografie e contenuti speciali provenienti dagli archivi della Universal consentiranno al pubblico di immergersi nei backstage dei film del mago della suspense. Brivido, terrore ma anche ironia: un divertente montaggio dei cammei mostrerà le celebri apparizioni di Hitchcock nei suoi film.

PALAZZO DEI MUSEI, REGGIO. Il nuovo Palazzo dei Musei, progettato dall'architetto Italo Rota, è tutto da scoprire anche ad agosto. Pièce unique è un'esposizione pensata per evidenziare i capolavori: la preziosa e rarissima Tazza d'oro risalente all'età del Bronzo (circa 3700 anni fa), rinvenuta a Montecchio Emilia nel marzo 2012; quindi l'originale della Venere di Chiozza, del periodo Neolitico; le opere contemporanee "La monta solare" scultura in ottone e ceramica del 1969-79 di Fausto Melotti e "Croce di luce" di Claudio Parmiggiani. Aperto fino al 31 agosto con i seguenti orari: al mattino dal martedì al sabato dalle 9 alle 12; la sera dal martedì alla domenica dalle 21 alle 23.

BONIONI ARTE, REGGIO. La galleria di corso Garibaldi presenta fino al 14 settembre la collettiva Costruzioni con opere di 25 artisti attivi dagli anni '50 ai giorni nostri. In mostra, dipinti di Giuseppe Capogrossi, Roberto Crippa, Hans Hartung, Piero Manzoni, Mimmo Rotella e Giulio Turcato risalenti agli anni '50, una carrozza con cavalli di Antonio Ligabue del 1954, una tela di Bengt Lindström del 1960, un Paesaggio anemico di Mario Schifano, Urvasi e Gilgamesh (1987) di Gino De Dominicis. Presenti anche due nuove proposte - Maurizio Cariati e Giacomo Cossio. Orari: da martedì a domenica 10-13 e 16-20. Ingresso gratuito. Per informazioni: tel. 0522 435765 - www.bonioniarte.it

MAO, TORINO. "L'incanto delle Donne del Mare. Fosco Maraini. Fotografie. Giappone 1954". Fino al 21 settembre il MAO di Torino presenta una selezione di fotografie scattate in Giappone da Fosco Maraini (1912-2004) celebrando, a dieci anni dalla sua scomparsa, uno degli intellettuali italiani più appassionati del mondo orientale.  Maraini, viaggiatore, antropologo, fotografo, scrittore e poeta, nel 1954 realizzò uno splendido servizio fotografico nelle isole di Hèkura e Mikurìa, al largo delle coste occidentali del Giappone, dove vivevano e lavoravano gli Ama, gruppo etnico di pescatori, dai tratti culturali originali. Fra questi tratti, quello più affascinante e peculiare era la pesca di un particolare mollusco, l'awabi, che costituiva la principale occupazione dei mesi estivi e la fonte di reddito principale dell'intera comunità Ama.   A Hèkura, la pesca degli awabi era un compito tradizionalmente riservato alle donne.  Il reportage di Maraini mostra le pescatrici Ama, donne dai corpi giovani e atletici, rivestite con l’indumento tradizionale, il kuroneko, mentre svolgono il loro lavoro quotidiano, che consisteva nell’immergersi in mare in apnea fino a 20 metri di profondità, utilizzando una lama ricurva per staccare il mollusco e portarlo in superficie per posarlo in un cesto galleggiante. Un mondo sconosciuto e una tradizione destinata a scomparire per sempre. Oggi esistono ancora poche donne, ormai anziane, che praticano questa pesca, ma con attrezzature diverse e moderne. Per questo il lavoro di Fosco Maraini, oltre all’innegabile qualità delle fotografie, è considerato una fondamentale testimonianza di un mondo scomparso.   MAO Museo d’Arte Orientale Via San Domenico 11 – Torino, t. 011.4436928   Orario: da martedì a domenica, ore 10-18.