No alla fusione dei comuni, mea culpa del Pd: «Abbiamo sbagliato»

Il segretario provinciale Andrea Costa: «È stata persa una grande occasione»

Il segretario provinciale del Pd Andrea Costa (foto Artioli)

Il segretario provinciale del Pd Andrea Costa (foto Artioli)

Reggio Emilia, 18 ottobre 2016 - Lo stop alla fusione è una sconfitta amara per il Pd. C’è chi prova ad analizzare cosa non ha funzionato (Giacomo Bertani Pecorari della segreteria dei democratici, sostiene che «se gli elettori non hanno colto questa opportunità, vuol dire che qualche errore lo abbiamo fatto»), mentre il segretario del Pd Andrea Costa preferisce guardare avanti.

«Con questo referendum – ha detto Costa – volevamo dare un’occasione ai cittadini: creare un’opportunità in più per dare risposte efficaci alle pressanti esigenze dei territori, visto che abbiamo a che fare con una diminuzione delle risorse. I cittadini ci hanno detto che non vogliono avere questa opportunità e noi rispettiamo il responso delle urne. Lo strumento delle fusioni dei comuni va salvaguardato. Ma dove non ci sono le condizioni, bisogna comunque lavorare guardando avanti e immaginando altri percorsi: ad esempio, irrobustire le unioni dei comuni già esistenti e condividendo i servizi».

Perché allora ha vinto il No? «Penso i due comuni più piccoli abbiano vissuto la prospettiva della fusione non come la nascita di un nuovo, grande comune, ma come un ingrandimento di Sant’Ilario. Però i dati oggettivi, come quelli sui risparmi delle risorse, stavano dalla parte del Sì alla fusione».

Giacomo Bertani, membro dell’esecutivo provinciale Pd, invita il partito ad insistere: «Dobbiamo continuare sulla strada riformista. La leva potrebbe essere quella di aumentare gli incentivi a favore delle fusioni».

«Questa – ha sottolineato invece il presidente della Provincia Giammaria Manghi – era la prima prova di fusione tra comuni medi, tra i quali un comune più grande degli altri due. Ed è probabile che la vittoria del No sia figlia della paura di essere egemonizzati dal comune più grande, come non a caso emerso nel corso dei dibattiti che hanno preceduto la tornata elettorale. Una visione particolare ha probabilmente finito per prevalere su un ragionamento di più ampio respiro».

«I cittadini di Campegine e Gattatico – ha commentato il consigliere comunale di Reggio Lanfranco De Franco – hanno votato contro la fusione con Sant’Ilario. Ora mi auguro che il Pd a tutti i livelli cerchi di capirne il perché, su cui mi sto interrogando in prima persona, e non ci si accontenti del ‘gli elettori non capiscono’».