Residenti assediati dalle prostitute, a Pieve scattano le ronde

La rabbia dei cittadini: "Si trova di tutto per strada, preservativi usati, fazzolettini sporchi. Li abbandonano dove passano i bambini"

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Reggio Emilia, 3 giugno 2016 - «ABBIAMO le prostitute sotto casa, ogni sera. E si trova di tutto per strada, preservativi usati, fazzolettini sporchi. Li abbandonano lì, dove poi passano i bambini. È possibile andare avanti così?»

Sono esasperati i cittadini di Pieve Modolena, nella zona che va dalla chiesa di San Michele Arcangelo alla grande rotonda sulla via Emilia, che interseca la tangenziale e via Guido Dorso. Una situazione di degrado e inciviltà diventata ormai insostenibile. Tanto che i residenti di quelle vie si sono organizzati in un comitato, appena sorto, e da qualche tempo la sera si ritrovano a gruppetti per fare ‘ronde’ spontanee, pur di tentare di arginare il problema.

«STIAMO facendo il possibile, qualche sera ci troviamo sulla strada, ci facciamo vedere. Così le ragazze si allontanano. Anche perché notiamo che ogni tanto passano macchinoni ‘sospetti’ a controllarle», racconta uno degli abitanti della zona. Le squillo arrivano intorno alle 22 e stanno lì tutta notte, fino alle 4 o alle prime luci dell’alba.

E loro, gli storici abitanti della Pieve, si sono organizzati, attraverso il passaparola. Restano in strada anche fino alle 2 di notte. Gruppetti di una manciata di persone, a volte sono una decina; stanno lì, a chiacchiere, fare due passi. In maniera volontaria, finché «qualcuno non prenderà in mano la situazione e si assumerà la responsabilità di questo scempio», sbotta una signora. Perché fino ad ora, nessuna risposta è arrivata.

«ABBIAMO sollevato la questione durante il laboratorio di cittadinanza che si è tenuto il 2 aprile, esattamente due mesi fa. Erano presenti l’assessore Valeria Montanari e anche il sindaco Luca Vecchi – racconta un altro residente –. Ci hanno detto che avrebbero parlato con la questura. Ma sono passati due mesi, non abbiamo ricevuto riscontri. E con l’arrivo della bella stagione la situazione può solo peggiorare. Abbiamo chiamato anche la Municipale qualche sera, ma ci hanno detto che non è loro competenza».

Durante il laboratorio di cittadinanza, come provocazione, qualche residente ha anche proposto una forma particolare di sciopero: «Se il Comune fa finta di non capire la nostra esasperazione, noi ci rifiutiamo di pagare la tassa sul passo carraio. Vediamo se così prenderanno provvedimenti». 

NEL frattempo, però, gli abitanti si sono attivati e nei prossimi giorni andranno a colloquio con il questore Isabella Fusiello. «Oltre la sporcizia c’è anche la delinquenza che inizia a girare, la droga – incalza un altro cittadino –. Qui è terra di nessuno, nessuno passa a controllare. A meno che non si chiami la questura: loro vengono subito, ma poi appena se ne vanno le prostitute tornano al loro posto».

Tornano lì: esattamente davanti alla chiesa parrocchiale, all’oratorio, al ristorante giapponese, alle abitazioni, ai giardini di famiglie che da generazioni popolano il quartiere. Il tutto, nella frazione più popolosa della città, sotto gli occhi di chiunque passi per la via Emilia. «Io sono nata qui e un degrado così non l’ho mai visto – incalza una delle residenti storiche –. L’altro giorno è passato un bambino e stava per toccare un preservativo usato lasciato in terra. Gli ho dovuto urlare di non farlo. E il genitore mi ha ringraziato tanto. Credo che a questo punto sia anche diventato un problema sanitario. Sappiamo che è il mestiere più antico del mondo e che ci saranno sempre, ma così viene svalutata un’intera zona».